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“AMALIA” EPICA MODERNA ATTO III Scena seconda (Opera in tre atti di Ana Silvestre)

Scena seconda

Il frutteto.

Oreste, Eroc, Amalia, Dino, dieci soldati.

voce di Dino:

(27)

a Vedrò finalmente con i miei occhi

b Com’è il tanto bizzarro frutteto!

a Ho preparato un caffè coi fiocchi

b Da portare in quel posto segreto.

a Beh, ero stufo di tutti quei blocchi!

b Ora, che avrò il quadro completo,

c Questo sogno diventerà più reale!

c Ora sono un uomo spirituale!

(Oreste si sta pettinando. Eroc dispone quattro bicchierini sulla coperta floreale, poi va ad aiutare Oreste a pettinarsi.)

Oreste: Oh, l’amore! Questa storia non era nel programma, ma è capitata nel momento giusto. Non c’è niente come l’amore per rafforzare l’animo. Bene!

Eroc (sorridendo): Era solo questione di tempo. Era nell’aria, da anni. Se non fossero adesso costretti a prendere finalmente una decisione, chissà per quanto andrebbero ancora avanti come prima!

(arrivano Amalia e Dino, tutti e due con delle vesti bianche)

Dino: Sicura che posso?

Amalia: Ti ho già detto che ti hanno invitato loro.

Dino. Sei bellissima. Ti sta bene quella veste. (la accarezza)

(Oreste cammina incontro a loro. Bacia Amalia sulla fronte e poi porge le mani a Dino. Eroc segue Oreste nei gesti)

Oreste: Benvenuto!

Dino: (guardandosi attorno) Che posto magico!

Eroc: Amalia ha detto che avresti portato il caffè, quindi ho preparato quattro bicchierini.

Dino: Oh, sì, certo! L’ho portato qui! (fa vedere il termos)

Eroc: Accomodiamoci. (accompagna Dino fino alla coperta, quasi abbracciandolo)

Oreste: Che bello vederti felice. Assaggiamo il caffè di Dino!

(Dino apre il termos)

Dino: È ancora bollente. (ne versa nei bicchierini)

Oreste: Che buon profumo!

(fanno un brindisi e prendono tutti il caffè)

Eroc: Non è la prima volta che assaggio il caffè, ma devo dire che questo è proprio buono! Complimenti!

Oreste: Per me è la prima volta. Mi piace! Grazie, Dino!

(Dino sorride)

Quindi state insieme. Mi sembra una bella cosa.

Amalia: Insieme, forse, lo siamo da tanto tempo. Credo fosse inevitabile quel che è successo adesso, fra noi due. Ed è bello che sia successo proprio ora. (rivolgendosi a Dino) Grazie per tutta la pazienza che hai avuto in questi ultimi mesi.

Dino: Pensavo di impazzire, a dire il vero. Non sapevo più cosa pensare di tutto quello che mi raccontavi. Era tutto così…così…

Amalia: Assurdo. Dillo pure.

Dino: Be’, sì. Però ti conosco bene, e mi sembrava quindi impossibile che ti facevi prendere in giro da qualcuno. Però restava il fatto che era tutto così, così…

Oreste: Assurdo.

Dino: (anniusce) Niente rientrava in alcuna logica possibile. Niente sembrava essere possibile nella realtà in cui viviamo. Però, per più che io mi fidassi di Amalia, in fondo mi sembrava tutto così… così…

Eroc: Assurdo.

Dino: Tutto dannatamente assurdo. Lo confesso.

Eroc: Ma hai saputo stare al suo fianco lo stesso, senza pensare che lei fosse diventata pazza.

Dino: Stavo diventando pazzo io. Ora un po’ pazzo lo sono, ma di gioia. (mette la sua mano sopra quella di Amalia)

Amalia: Ti faccio vedere una cosa. (si inginocchia, alza il braccio destro, chiude la mano e dà un pugno per terra. Si illumina tutto il frutteto e poi si ode un fortissimo tuono)

Io, con la mia mano destra, faccio questo ed altro. Tu, mio amato scrivano, userai la tua mano destra per scrivere tutto ciò di cui sei testimone e prenderai nota delle regole che governeranno la società nella Nuova Era.

Dino: Quando dovrebbero essere pronte, queste regole?

Oreste: Per il primo dicembre.

Dino: Così tardi?

Oreste: Soltanto un paio di giorni dopo verrà comunicato il grande evento a tutti quanti.

Dino: Perché aspettare tanto?

Eroc: Non possiamo permetterci di dare tempo agli speculatori di usare questo avvenimento per trarne ancora luridi profitti, facendoci anche perdere tempo. Bisogna cogliere tutti di sorpresa. L’idea è stata di Amalia, e noi siamo d’accordo. Chi decide di partire, lo fa e basta. Non è come organizzare una partenza per le vacanze.

Amalia: Appunto. Il tre dicembre, con l’aiuto dei nostri soldati, l’annuncio sarà trasmesso sul web, televisione e radio, in tutte le lingue. Verranno spiegate tutte le modalità per raggiungere la Cittadella, entro il ventidue dicembre. Verranno quindi lette anche le regole da rispettare nella Nuova Era.

Oreste: I tuoi soldati sono pronti, in attesa dei tuoi ordini.

(una nuvola di fumo copre tutto il frutteto. Brillano delle lucine dove ci sono gli alberi. Dopo qualche minuto la nuvola di fumo svanisce e, immobili, ci sono dieci uomini vestiti di bianco, a dorso nudo, al posto di alcuni alberi. Hanno tutti una spada, appoggiata contro il petto)

Amalia: In giro per il mondo, ci saranno altri soldati come questi che vedete qui.

Dino: (meravigliato di ciò che vede) Alberi che si trasformano in soldati. Fantastico!

Amalia: (rivolgendosi ai soldati) Rimanete ancora dove siete. È ancora presto.

(ancora una volta una nuvola di fumo copre il frutteto. Quando essa svanisce ci sono di nuovo gli alberi di prima)

Oreste: Andrà tutto bene.

(buio)

voce di Dino:

(28)

a Sono la mano che scrive la storia

b Che sembrerà una sceneggiatura

a Ma sono parole della memoria.

b Un nuovo tipo di letteratura.

a Già, una novità obbligatoria,

b Dedicata alla vita futura.

c Sono davvero molto fortunato

c L’amore e soggetto ho trovato.

Pubblicato da Francesca Parrilla

Promoter culturale e attrice

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