6 – 28 maggio | opening 6 maggio ore 16.00
Nuova Galleria Morone presenta Hypothesis (per una Collezione), un’esposizione “mutante” e “dinamica” in tre atti, che vedrà la partecipazione in tre esposizioni differenti gli artisti che hanno collaborato ed esposto in galleria dal 2011 ad oggi e nuove proposte. Una storia decennale di attività attraverso un dibattito e confronto visivo dei vari linguaggi della contemporaneità.
Ogni linguaggio possiede un personale codice comunicativo, ogni immagine è portatrice di uno specifico messaggio che deriva dall’ambiente culturale all’interno del quale si è sviluppato e dalla sua funzione.
Hypothesis inteso come ipotesi, supposizione ed idee per collezionare; un punto di partenza per il processo di una ulteriore rielaborazione e dibattiuto fruitivo davanti alle opere.
Tra dubbi, incertezze e paure, in questo periodo – ormai lungo – l’unico punto di riferimento è stata la casa. Rivelatasi rifugio, è tornata ad essere luogo da vivere ed abitare, luogo da amare e di cui prendersi cura.
Pareti vuote, spazi incompleti, muri disadorni. Quante volte ci siamo soffermati su quello spazio vuoto; quante volte abbiamo pensato di valorizzare quell’angolo di casa. Abbiamo avuto il tempo di pensarci, rifletterci e fantasticarci. Ora, è il momento di impreziosire questi luoghi.
Il nostro intento – a seguito di una attenta riflessione – è proporre e condividere, in tre Atti, opere alla ricerca di una rinascita, siano esse tra le pareti della galleria, scrutate da occhi di visitatori curiosi o tra le mura di una casa, cullate da sguardi consapevoli.
Le opere in cemento di Eros Bonamini; le “tessere“ fotografiche in ceramica di Silvia Celeste Calcagno; la scultura “ricucita” di Maria Cristina Carlini; la “chapa” che diviene supporto pittorico e descrittivo di Felix Curto; le opere pittoriche legate allo scorrere del tempo di Marco Ferri; i tessuti naturali di Madì Gamondés; le architetture segniche e naturali su acciaio di Elisabeth Scherffig; le sete di Manuela Toselli e le terre piene di petrolio di Eltjon Valle saranno i protagonisti del primo atto, caratterizzato dalla superficie e dal supporto.
