All’ anagrafe ti chiami Rosalia Tomasino, come nasce invece Lia Tommi?
Sei autrice su Alessandria today, ci racconti la tua esperienza?
Dal 2011 hai assunto un ruolo importante nel panorama culturale alessandrino: quali sono state le esperienze più significative?
Hai contribuito con un racconto all’ antologia PIEMONTESI PER SEMPRE. Parlaci di questo progetto e del tuo racconto.
Hai recentemente pubblicato una raccolta di poesie. Cosa si può trovare nella tua STANZA DELLA POESIA?
Sei impegnata anche nel sociale come dirigente di associazioni e come Consultrice delle Pari Opportunità. Raccontaci di queste attività.
La tua famiglia ha vissuto la perdita di una persona per il Covid 19. Raccontaci questa esperienza dolorosa e il messaggio che ti senti di comunicare per averla vissuta.
* La partecipazione al concorso fotograficop è totalmente gratuita.
* – La partecipazione al concorso è aperta a tutti. * – È possibile utilizzare qualsiasi strumento, (una reflex, un iPhone o iPad). * – Le foto non dovrebbero essere pubblicate in precedenza da nessuna parte. * – Le foto non devono essere modificate da nessun programma di elaborazione delle immagini come Photoshop o qualsiasi applicazione.
* È possibile inviare una sola foto a testa, quella che ritenete più bella ed emozionale, all’indirizzo mail: ronofoto@gmail.com
* La foto potrà essere inviata a partire dal, 1° marzo 2021 e il termine ultimo per l’invio sarà la mezzanotte del 31 marzo 2021.
* Nella mail dovrete specificare il nome del vostro amico a quattro zampe, i vostri dati (nome, cognome e numero di telefono).
* A partire dal 1° aprile 2021 tutte le foto ricevute verranno caricate sulla pagina Facebook “PHOTO A 4 ZAMPE” e saranno premiate le 5 foto con più like.
* Il primo classificato vincerà un servizio fotografico professionale del tuo amico a 4 zampe personalizzato, realizzato dall’ARTPHO STUDIO NOFAROLIFE DI ROBY NOVELLO.
* Dal secondo classificato al quinto classificato vinceranno lo stesso servizio fotografico personalizzato al 50% di sconto.
È il compleanno di una donna speciale: Leonarda Nada Nuovo
Una donna molto determinata che ha realizzato il suo sogno, quello di aprire la sua casa di moda , che dirige da 17 anni. Imprenditrice seria e risoluta. Artista di successo. Stilista di Alta Moda, le sue meravigliose collezioni ( abiti da sposa unici, capi haute couture) hanno sfilato su passerelle importanti. Pittrice sensibile. Scrittrice affermata. Donna impegnata nel volontariato. E tanto altro di più….
Imprenditrice seria e risoluta. Artista di successo. Stilista di Alta Moda, le sue meravigliose collezioni ( abiti da sposa unici, capi haute couture) hanno sfilato su passerelle importanti. Pittrice sensibile. Scrittrice affermata. Donna impegnata nel volontariato. E tanto altro di più…. Per me anche un’amica!! ( Francesca Parrilla)
Una persona cara, a cui sono grata per aver usato con me le parole giuste al momento giusto. E per avermi fatto vivere alcune esperienze indimenticabili. (Lia Tommi)
Il comitato “Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi in provincia di Alessandria, no Grazie”, oltre a preparare le osservazioni e i possibili ricorsi legali, sta conducendo un opera di informazioni e sensibilizzazione della popolazione. Fabrizio Priano, Presidente del comitato, ha dichiarato: ”Sabato scorso il gazebo che abbiamo allestito in Alessandria, dalle 10 alle 18, per raccogliere […]
Abbiamo incontrato lo scrittore savonese Roberto Centazzo: un incontro piacevole, con una persona che scrive molto e con grande passione, con un senso ironico che rende piacevole la lettura e contemporaneamente fa riflettere su temi sociali molto “caldi”. Quandoe come si è accostato alla scrittura? Io ho deciso a sette anni cheavrei fatto lo scrittore. […]
Walter Siccardi Attore, Stuntman, Maestro d’Arme, Consulente storico, addestramento Attori, Ha lavorato in diversi film tra i quali : I Cavalieri che fecero l’impresa, King Artur, Rome, LA freccia nera, Il bene e il male, The Twilight Saga: New Moon, Robin Hood di Ridley Scott, Spider-Man far from home, ecc Apprezzato a livello internazionale, vive da anni nella Provincia Alessandrina.
ART PHOTO STUDIO PRESENTA IL NUOVO LIBRO DI ROBY NOVELLO “UN SALTO ALTROVE , LA FOTOGRAFIA EMOZIONALE” Dopo 12 anni di studi e ricerche sulla comunicazione visiva, ecco il romanzo di Roby Novello, di formazione fotografica, ambientato nella prestigiosa Cittadella di Alessandria. Ti sei mai chiesto perché le fotografie dei grandi del 900 emozionano ancora […]
ART PHOTO STUDIO PRESENTA IL NUOVO LIBRO DI ROBY NOVELLO “UN SALTO ALTROVE , LA FOTOGRAFIA EMOZIONALE” Dopo 12 anni di studi e ricerche sulla comunicazione visiva, ecco il romanzo di Roby Novello, di formazione fotografica, ambientato nella prestigiosa Cittadella di Alessandria. Ti sei mai chiesto perché le fotografie dei grandi del 900 emozionano ancora […]
Fabrizio Priano Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee e della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA
in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato AL
ha il piacere di annunciare:
dal 10 luglio al 29 agosto 2021
ESPERIENZA #02
Undici artisti in relazione
Inaugurazione sabato 10 luglio ore 17.00
Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione commenta :
“La missione della nostra Associazione è quella di promuovere le iniziative Artistico-Culturali non solo nella Città di Alessandria, ma anche a livello nazionale e internazionale e finalmente dopo tutti i mesi di chiusura delle attività culturali dovuta all’emergenza Covid, ripartiamo e lo facciamo alla grande con una mostra bella e importante in una location altrettanto bella e importante, il Castello di Casale Monferrato.
L’ora di Mosca è un Progetto espositivo culturale di 11 Artisti, che trae ispirazione da Wassily Kandinsky, che nel suo libro intitolato Sguardi sul passato descrive la città di Mosca durante un momento della giornata, un istante particolare al tramonto, dove la luce, riflessa dalle cupole dorate del Cremlino, sembra far liquefare in un caleidoscopio di colori il cuore della città, come se fosse un orchestra con tutti gli strumenti che suonano all’unisono poco prima dell’epilogo.
Un ringraziamento sincero agli undici artisti che con le loro opere hanno creato un evento veramente unico e al Sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi che con la sua Amministrazione ci ha concesso l’utilizzo degli spazi espositivi del Castello.”
Fabrizio PRIANO e Manuela TOSELLI
Fotografia di un’opera ciascuno degli undici Artisti
UNDICI ARTISTI IN RELAZIONE
ESPERIENZA #02
COMUNICATO STAMPA
Tipologia: Mostra Collettiva
Titolo: L’ora di Mosca – Esperienza #02
Dove: Casale Monferrato (AL) – Castello dei Paleologi
Quando: dal 10 luglio al 29 agosto 2021
(salvo diverse disposizioni sanitarie) Inaugurazione: sabato 10 luglio ore 17.00
Ingressi contingentati
Orari: Sabato e Domenica : 10.00/13.00 – 15.00/19.00
Testo critico: Chiara Tavella
Supporto al progetto: Associazione Culturale Liberamente – Laboratorio di Idee di Alessandria
Con la collaborazione di: Associazione AISA Associazione Italiana Sicurezza Ambientale Sezione di Casale – Comune di Casale Monferrato (AL)
Dal IO luglio al 29 agosto, il Castello dei Paleologi a Casale Monferrato ospiterà la prima mostra — in realtà concettualmente la seconda, ecco perché il titolo Esperienza #02 — de L’ora di Mosca, gruppo artistico indipendente, nato nel giugno del 2020, alla fine del primo lockdown, per riaffermare il proprio “esserci”, la propria esistenza creativa, di fronte all’annullamento di molte attività culturali imposto dalla pandemia.
II gruppo si compone di undici artisti — Aqua Aura, Giuliano Caporali, Loretta Cappanera, Elisa Cella, Andrea Cereda, Angelica Consoli, Nadia Galbiati, Marco Grimaldi, Alex Sala, Matteo Suffritti, Manuela Toselli — accomunati non tanto dall’appartenenza a movimenti o aree linguistiche ben definiti, ma dall’intento di instaurare un dialogo tra mondi immaginativi anche molto diversi tra loro, seppure afferenti a un’area che si colloca tra l’astrazione e le pratiche concettuali. A questo allude il nome del gruppo, che prende spunto da una citazione di Wassily Kandinsky, tratta dal libro autobiografico Sguardi su/ passato (1913), in cui l’artista russo rievoca la forte emozione suscitata in lui dalla molteplicità dei colori che la luce di un tramonto invernale genera riflettendosi sulle fantasmagoriche architetture del Cremlino; una molteplicità però che, come in una grande orchestra composta di strumenti diversi, è in grado di accordarsi e generare una “sinfonia”. E proprio la convivenza di modalità espressive cosi diverse appare cifra dell’orizzonte artistico contemporaneo, non più dominato da un movimento o da una tendenza prevalente, come in passato, ma frammentato in tante individualità che procedono in modo autonomo.
Se però la prima mostra prevista, Esperienza — che dove svolgersi in primavera, presso la Rocca di Umbertide (PG), ed è stata rimandata al prossimo autunno a causa della sospensione delle
attività culturali dovuta alla recrudescenza dell’epidemia — doveva essere, e sarà, un “pieno” d’orchestra, un percorso in cui i tratti peculiari di ciascun artista vengono sottolineati e amplificati, anche in voluto contrasto tra loro, questo secondo movimento de L bra di Moscaè piuttosto un “pianissimo”, o un “adagio”, in cui alle distonie, ai forti del primo progetto viene sostituito un mood più morbido, uniforme e sussurrato, rappresentato dalla scelta cromatica cui tutti gli artisti si sono attenuti, impostata sul non colore, o meglio su un colore che affiora incerto, sporco, come per sottrazione, tra il bianco e il nero prevalenti.
Questo soprattutto nello spazio espositivo principale, ampio ambiente aperto dove i lavori, sia a parete che scultorei, si articolano come un percorso continuo, dai blu profondi delle nebulose di Marco Grimaldi alle costellazioni atomiche, rarefatte e immateriali, benché ispirate agli elementi minimi della materia, di Elisa Cella; dagli interni impossibili, vuoti, disperatamente bianchi delle fotografie digitali di Aqua Aura, al colore pieno in sé di vita, anche quando è solo colore e solo bianco o nero, delle tele di Giuliano Caporali; dalle trame di racconti, miti e vissuto dei lavori tessili di Loretta Cappanera, agli intrecci di seta e specchi, di sentimento e razionalità, di Manuela Toselli, fino alla realtà attuale, distillata da Matteo Suffritti in installazioni che, avvalendosi della fotografia, riassumono il dramma delle migrazioni, per esempio, in un paio di braccia che, sole, emergono da una vasca d’acqua. Mentre nei due torrioni, spazi dal carattere più marcato, che hanno la forza un po’ brutale delle architetture a destinazione difensiva, risuonano nuovamente i contrasti: in un torrione, la contrapposizione tra le costruzioni “fredde”, razionali e architettoniche di Nadia Galbiati, e le strutture “calde”, sorta di carapaci di vecchie lamiere, di Andrea Cereda; nell’altro, il contrasto tra una installazione, quella di Alex Sala, che pone in discussione l’individuo, più aleatorio delle “cose” concrete, oggetti e luoghi, dove l’individuo stesso abita, e una ricerca, quella di Angelica Consoli, in cui invece proprio la dimensione più profonda dell’io, il senso del sacro, si ritrova in piccoli oggetti quotidiani dalla valenza simbolico-religiosa.
Anche le opere dei torrioni sono improntate però al monocromatismo, anch’esse partecipano di quella tonalità d’insieme che è non solo una questione di colore, ma di poetica e di messaggio: l’esposizione al Castello di Casale si propone come un tappeto visivo che scorre fluido, da un lavoro all’altro, come una sorta di “sottofondo”, come un discreto accompagnamento ad una voce narrante che, però, è il silenzio. Questa voce, questo silenzio, “potremmo definirlo come una sorta di ‘Reale’ che si sovrappone ai linguaggi — scrivono gli artisti — come l’impronta del momento storico in cui la mostra si colloca, che è esterno ad essa eppure incombente. L’isolamento e la pandemia ci hanno allontanati gli uni dagli altri e ci hanno insegnato la diffidenza. Una diffidenza che è diventata lentamente distanza da tutto ciò che prima era la nostra quotidianità. Questa forzata realtà dentro la quale un organismo, piccolissimo e invisibile, ci ha condotto, ha modificato anche le dinamiche della nostra stessa attività di artisti, il nostro porci di fronte alla creatività. Nel sottofondo generale di questa sub-realtà (o neo-realtà) che ha cancellato ogni riferimento consueto, ogni abitudine; in cui ogni legame sociale, ogni naturale gestualità è intrisa di disinfettante e i volti sono coperti e cancellati da maschere, si sta perdendo il colore, l’espressione naturale dell’essere (o dell’esserci stati)”.
L’ora di Mosca ha dunque cambiato registro. Rispetto al primo progetto, che poteva essere letto come una ribellione, anche rabbiosa, al primo lockdown, come una pervicace rivendicazione d’esistenza, ora, con il protrarsi della pandemia, nell’incertezza della realtà che si profila, nella consapevolezza di essere dentro una svolta epocale, la riaffermazione della necessità dell’arte va fatta con voce sommessa. ” Eppure sotto questa coltre noi esistiamo. Siamo dentro una porzione di futuro, per quanto distopico — scrivono ancora gli artisti de L’ora di Mosca — La mostra però non vuole “urlare”, non vuole rivendicare nulla, anzi. Vorrebbe essere uno scorrere leggero di visioni, emozioni e pensieri, come a dire: ‘Noi siamo qui. Il nostro stato d’animo, sospeso e incerto, è come quello dello spettatore’. Come una fotografia in scala di grigio, come un quadro senza colore.
Entreremo in scena con un mormorio, per non disturbare, un brusio di sottofondo dentro il quale l’unica nota che si distingue è la nostra dichiarata ‘diversità’: il nostro essere scivolamenti di tono”.