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WIDE ANGLE – Berlin

WIDE ANGLE
 
Nadia Galbiati
Enrico Pietracci
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Vernissage of the exhibition WIDE ANGLE June 23rd 2021 with Italian artists Nadia Galbiati and Enrico Pietracci.

June 23rd – July 23rd 2021

LUISA CATUCCI GALLERY

Allerstr. 38, 12049 Berlin

U8 Leinestr. – Boddinstr
Email: info@luisacatucci.com
Phone: +49.176.20404636

Tuesday to Friday 11am – 6pm
or by appointment

LUISA CATUCCI GALLERY

WIDE ANGLE

Nadia Galbiati – Enrico Pietracci

Vernissage: Wednesday, June 23rd, 6-9 pm exhibition running until July 23rd 2021

Elaborazioni di fotografie urbane ed estrapolazioni scultoree di spazi architettonici sono i protagonisti della mostra WIDE ANGLES degli artisti italiani Nadia Galbiati ed Enrico Pietracci, ospitata negli show room della Galleria Luisa Catucci, a Berlino SchillerkiezNeukölln. 

Nadia Galbiati, scultrice milanese, fonda la sua ricerca sullo studio degli angoli nell’architettura contemporanea, e sul loro ruolo fondamentale nella definizione di uno spazio fisico, ponendo come fondamento del rapporto tra vuoto e materia. Le sue sculture sono il risultato sintetico dell’osservazione analitica di questi angoli, in relazione ai volumi e alle linee negli spazi e nelle architetture urbane – con una predilezione per l’architettura razionale degli anni Trenta. Reinterpretando il paesaggio urbano e le macrostrutture degli edifici in sculture e lastre metalliche incise di dimensioni relativamente ridotte, Galbiati crea un nuovo tipo di spazio – ricordando leggermente El Lissitzky e il Bauhaus e i movimenti costruttivisti –dove lo spettatore diventa improvvisamente consapevole dell’equilibrio taoista tra pieno e vuoto, solido e aereo.

Il fotografo berlinese Enrico Pietracci presenterà pezzi della sua serie di fotoestrapolazioni urbane di chiara influenza neoplastica. Allungando alcuni pixel delle sue fotografie grandangolari di edifici di Berlino, Pietracci finisce per creare immagini forti dove – come nel momento De Stijl – il principio fondamentale della geometria della retta, del quadrato e del rettangolo, unito a un la forte asimmetria, con l’uso predominante di tinte unite pure, e il rapporto tra elementi positivi e negativi in una disposizione di forme e linee non oggettive, regnano incontrastate. La superficie tinta unita dei pixel allungati crea un affascinante contrasto con i tanti dettagli degli elementi prettamente fotografici, ricchi di tracce di umanità, trasportando l’opera su un piano cyber-metafisico. 

Berlin – Germany

Allerstr. 38, 12049 U8 Leinestr. – Boddinstr.

Open:

TUE – FRI 11AM – 6PM or by appointment

Wide Angle

WIDE ANGLE Nadia Galbiati – Enrico Pietracci

Vernissage: Wednesday, June 23rd, 6-9 pm, both artists present.

exhibition running until July 23rd 2021

Elaborations of urban photographs and sculptural extrapolations of architectural spaces are the protagonists of the exhibition WIDE ANGLES by Italian artists Nadia Galbiati and Enrico Pietracci, hosted in the show rooms of Luisa Catucci Gallery, in Berlin Schillerkiez-Neukölln. 

Nadia Galbiati, sculptress from Milan, bases her research on the study of angles in contemporary architecture, and their fundamental role to define a physical space, placing the as foundation of the relationship between empty space and material.  Her sculptures are the synthetic result of the analytic observation of these angles, in relation to the volumes and lines in urban spaces and architectures – with a predilection for the rational architecture of the 1930s. By reinterpreting the urban landscape and the macro-structures of buildings into sculptures and engraved metal plates of relatively small dimensions, Galbiati creates a new type of space – slightly reminding of El Lissitzky and the Bauhaus and constructivist movements – where the viewer becomes suddenly aware of the Taoist balance between full and empty, solid and aery.

The Berlin based photographer Enrico Pietracci will present pieces from his series of urban photo-extrapolations of clear neoplastic influence. By stretching a few pixels of his wide-angle photographs of buildings of Berlin, Pietracci ends up creating strong images where – like in the De Stijl moment – the fundamental principle of the geometry of the straight line, square, and rectangle, combined with a strong asymmetry, with the predominant use of pure plain colors, and the relationship between positive and negative elements in an arrangement of non-objective forms and lines, rule undisputed. The plain colored surface of the stretched pixels creates a fascinating contrast with the many details of the purely photographic elements, rich of traces of humanity, transporting the work on to a  cyber-metaphysical level.

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Berlin:

Allerstr. 38, 12049 U8 Leinestr. – Boddinstr.

Open:

TUE – FRI

11AM – 6PM or by appointment

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HORNE PLEASE di Simonetta Gorsegno

 

Simonetta Gorsegno

Vive ad Alessandria dove è nata nel 1963. Lavora nel Municipio della sua città.

Ha viaggiato in molti paesi del mondo, prendendo appunti su un taccuino che porta sempre con sé.

Scrive per hobby su un giornale locale racconti di viaggio e conduce una rubrica radiofonica dal titolo “Bagaglio a Mano” su radio Alex 89.9.

Scrive in una rubrica di viaggi del giornale on line: “Alessandria24.com”

Alcuni racconti sono stati inseriti nella antologie delle case editrici:

Historica Edizioni, Apollo Edizioni, L’Argolibro,  Rudis Edizioni

Ha vinto nel 2019 un premio letterario nel Comune di Aversa con un racconto dal titolo: “In una tenda Qashqai”, menzione d’onore al concorso letterario “A mio padre” per Apollo Edizioni nel 2021 e ha conseguito il secondo posto nel concorso letterario Premio Scriptura 2021.

 

 “Horn please” suona come un mantra. Un invito all’uso del clacson che campeggia su tutti i camion istoriati del continente indiano. Una “regola” al di fuori delle regole, praticata da chiunque sia alla guida di un’auto, moto o tuk tuk. Sulla scia di incessanti e fastidiosi frastuoni si snoda il racconto per le strade del Rajasthan tra ingorghi colossali, pittoreschi villaggi, animali sdraiati nel bel mezzo delle carreggiate e colorati mercati straripanti di carretti, di frutta e spezie. Il leit motiv è il viaggio in automobile di una turista italiana con Lok, un autista indiano, un tipo bislacco, che suona il clacson continuamente e a cui interessa soltanto il tintinnare delle rupie in tasca. L’itinerario di viaggio si schiude agli occhi della turista in un universo di bellezze impensate diventando soprattutto esperienza morale e sensoriale. L’India, da tempo sognata, si rivela come un incantesimo inspiegabile dentro cui è piacevole cadere, ma una volta entrata non c’è via d’uscita, proprio come in un cerchio magico, in cui ruota la società indiana accecata di spiritualità e presidiata a ogni angolo da un Dio declinato in infinite forme e reincarnazioni, disseminato nella natura, sottoforma di animale o nascosto tra le colonne di un tempio. Nel corso del viaggio non mancheranno i contrattempi le tensioni, le situazioni difficoltose, né tantomeno le sorprese. Le capiterà infatti di arrivare al tempio del motociclista su cui aleggia la strana leggenda di un centauro che perse la vita in un incidente in motocicletta e di come quest’ultima, più volte recuperata e portata al commissariato, continuasse a ritornare sul luogo dell’incidente. Il popolo indiano interpretò questo fatto come un segno divino e perciò fece erigere un tempio per venerare la motocicletta divinizzata.

Di città in città il viaggio continua. Accanto a luoghi leggendari, fortezze e residenze fiabesche, che paiono vere e proprie illusioni ottiche, ruotano gli sguardi dolenti del deplorevole teatro della povertà. Nell’aria che profuma di incenso, tra il maleodorante odore dei rifiuti per strada  e il rumore incessante delle auto in corsa, la turista osserva quel modo di vita estraneo a un occidentale, riflettendo sui temi che si ripropongono e si contrappongono a ogni angolo di strada: bellezza e orrore, ricchezza e povertà.

L’India, in un primo momento, parrà priva di logica agli occhi dell’incantata turista. La destabilizzerà salvo poi ammaliarla, per quel concentrato di contraddizioni di cui quasi mai riesce a cogliere il senso profondo. Non le resterà altro da fare che introiettarle come fosse un grande assurdo spettacolo che si presenta al finestrino dell’automobile su cui viaggia, fino a quando con il passare dei giorni le immagini affastellate di quello strano paese diventeranno più chiare e decifrabili, come la tela  imbrattata del pittore si trasforma in dipinto. L’autista gioca un ruolo chiave nella storia. Lo stretto contatto con lui, malgrado i suoi madornali difetti, descritti non senza ironia, contribuisce a trasformare l’avventura di viaggio in esperienza di vita. Nonostante alcuni lati del carattere di Lok siano per la turista italiana difficili da sopportare, non tutto  di lui è da buttare. Anzi, grazie a Lok, sarà invitata a una cena particolare, a casa di parenti. Entrerà così in contatto con l’autentico sapore della tradizione indiana.

In Alessandria il libro è in vendita presso la libreria Berardini di via della Vittoria, 87 e al Cristo presso la Cartolibreria La Fenice Corso Acqui, 112.

È ordinabile presso la casa editriCe : Sillabe di Sale editore di Torino e sui siti on line: Feltrinelli, Libraccio, Amazon.

Giovanna CHIARLO Artista Alessandrina

Articoli di Franco Montaldo Oggicronaca e di Redazione Alessandria24.com 

Personaggi Alessandrini: l’arte di Giovanna Chiarlo, il ferro amalgamato con la scultura

Oggicronaca. 11 Set, 2017 | Personaggi Alessandrini | Franco Montaldo

Personaggi Alessandrini: l’arte di Giovanna Chiarlo, il ferro amalgamato con la scultura

Giovanna è nata in Alessandria, ha studiato al liceo artistico con il conseguimento del master in architettura: ora vive e lavora a Siniscola, vicino a Nuoro, in uno dei luoghi più suggestivi della Sardegna.

Il suo innato talento s’esprime attraverso il ferro, manipolato come se fosse plastilina, o poco più.

Quando lo sguardo dell’osservatore si posa sui lavori usciti dalle sue mani, rimane perplesso per un momento, quasi a meditare sul ferro, un materiale con cui è meglio non prendere confidenza, anzi da tener ben lontano dall’essere manipolato: eppure le forme colpiscono per la loro singolarità, per i colori, i tantissimi cromatismi adattati alla forma, studiati in modo da rendere un’amalgama in un tutt’uno, senza interruzioni, per dare all’osservatore un raggio di serenità.

La freddezza del metallo è proprio mitigata dalle tinte, studiate, valutate, o meglio, suggerite dalla sua sensibilità, per essere pennellate pezzo a pezzo, secondo l’estro del momento.

Le forti dimensioni si stagliano nell’ambiente, aiutano ad immaginare l’entità immensa dell’universo, nel contempo soffermano l’attenzione sulle cose belle esistenti nel nostro povero mondo, quasi uno sprono a continuare nel cammino della nostra quotidian8ità.nullPUBBLICITÀnull

Ogni opera pare un componente a se stante. Invece è la continuazione di un filo conduttore invisibile il quale lega inconsciamente tutti i pezzi ideati da Giovanna, gli uni agli altri, sottolineano, ciascuno, la sensibilità d’una scultrice non improvvisata piuttosto allenata, prima con la mente, poi con la manualità a comporre insieme ottimamente riusciti, certamente apprezzati dall’attenta critica. Franco Montaldo

“Particolari senza storia” la nuova opera dell’alessandrina Giovanna Chiarlo

12 Mag, 2021 | Alessandria |Oggicronaca. Franco Montaldo

“Particolari senza storia” la nuova opera dell’alessandrina Giovanna Chiarlo

L’arte dell’alessandrina Giovanna Chiarlo è quella della scultura Scolpisce il ferro un materiale fra i più difficili da lavorare eppure nella scrittura trova la gioia di trasmette un mondo nuovo ai lettori in erba

Particolari Senza Storia è una raccolta di pensieri scaturiti dalla mente di Giovanna, dopo le fatiche impegnate per modellare il ferro.

La preparazione avuta al liceo artistico, con il conseguimento del master in architettura, hanno formato il suo carattere portato già di per se verso l’arte, ovvero quell’attività umana regolata da accorgimenti tecnici, fondata sullo studio e sull’esperienza, come dice Giacomo da Lentini fin dal 1250, riportato nel Dizionario Etimologico della Lingua Italiana, curato da Manlio e Michele Cortellazzo, edito da Zanichelli.

La sua sensibilità ha contribuito a scegliere un angolo dei più suggestivi della nostra Penisola, ha lasciato il Piemonte per Siniscola, un suggestivo centro vicino a Nuoro, nell’incanto della Sardegna laddove, armata di penna scrive L’arte e il disegno per interagire con i bambini, un libro didattico con lo scopo d’avvicinare le/i fanciulle/i all’arte; non contenta pensa alla loro serenità con Particolari Senza Storia, un testo per allietare, con la narrativa, la fascia d’età minore.

I racconti contenuti riflettono frammenti di vita vissuta, sapientemente selezionati, con la potenzialità di parlare, per raccontare eventi i quali dicono più di quanto non faccia l’intera storia.nullPUBBLICITÀnull

Sono vicende descritte con attenzione, toccano le piccole vite con tenerezza, raccontano esistenze delicate come l’animo dei protagonisti, riportati con attenta emotività. Se le si chiedesse perché? Risponde: «Mah, ho imparato a non cercare sempre un perché! Scrivo favole. L’ultima parla di una principessa che vuole lavorare… Alla fine la spunta. Mi piacciono i personaggi in controtendenza.». Franco Montaldo

Il volumetto è stampato da Europa Edizioni s.r.l, via Sommacampagna, 9. Località: 00185 Roma: www.europaedizioni.it; è possibile contattare la scrittrice: giochiarlo@tiscali.it

Libri

L’arte di Giovanna Chiarlo

Redazione Alessandria24.com 227 Views

Didattica, disegno, arte figurativa amalgamate con la scultura: l’arte di Giovanna Chiarlo

Scultrice in ferro tratta un materiale insolito. Sotto le sue mani si rinnova diventa morbido ritrova un’inaspettata forma

Giovanna è un’alessandrina a trecento sessanta gradi, qui è nata, ha studiato al Liceo Artistico conseguendo il master in architettura.

Ha lasciato la nostra città per Siniscola, un centro vicino a Nuoro, in uno dei luoghi fra i più suggestivi della Sardegna.

Il suo innato talento s’esprime attraverso il ferro, manipolato come se fosse plastilina, o poco più, con esso trasmette a bambine, bambini l’arte, la sua arte non per nulla è l’autrice del titolo: L’arte e il disegno per interagire con i bambini.

Il testo è certamente approntato con la delicatezza d’un animo sensibile, espresso da domande a lei stessa formulate: occorre sempre e comunque seguire i protocolli scientifici? Oppure, a volte, è meglio seguire la libertà creativa?

È meglio seguire il proprio sentimento, come ha sottolineato nei suoi pensieri, alla stregua delle 120 pagine costruite, una per una, con questi presupposti; del resto ha analizzato i percorsi possibili per trovare elementi nuovi, capaci di sviluppare un sentimento per l’arte figurativa nelle fasce d’età minori.

È stata una ricerca non facile, sono emerse difficolta attraverso tanti fattori l’autrice ha ricercato spunti fondamentali con … l’approfondimento di materie come la filosofia, la sociologia, la psicologia e la pedagogia sperimentale, a spunti illuminanti che hanno reso possibile l’opera, un’opera costruita … secondo determinati concetti a cui la moderna pedagogia è giunta.

La stesura ha scopo di raccontare serenamente, … senza essere troppo subordinati, da imposizioni o percorsi già battuti.

Un inno alla ricerca, sicuramente, ma anche alla personale capacità di espressione.

Il testo didattico è edito da Aracne Editrice, via Quarto Negroni, 15 – 00072 Ariccia Roma, http://www.aracneeditrice.it/; è possibile contattare la scrittrice all’indirizzo: giochiarlo@tiscali.it

https://www.linkedin.com/posts/francesca-parrilla-b40677b1_love-friends-mostra-ugcPost-6721880840336355328-a0bl

Sweet Dolls a Roma

di Cristiana De Giglio

Sweet Dolls Alessandria
Cristiana De Giglio ha fondato nel 2011 le Sweet Dolls Alessandria , gruppo vintage, retrò, burlesque. Ha prodotto il Burlypics Italia per alcuni anni, dirige insieme a Sophie Sapphire e Candy Bloom il sito nazionale del burlesque Burlesque News

Il 9 luglio presso Stazione Birra le Sweet Dolls presenteranno un pezzo di “Musiclesque” ovvero un nuovo progetto che propone un melange tra l’allegria e l’energia dei musical e film musicali con la sensualità e ironia del burlesque.

Si riprende lentamente un po’ di normalità, ma non è facile. Con immenso piacere le Sweet Dolls annunciano la loro partecipazione a un evento che si svolgerà a Roma presso la Stazione Birra, un grande locale che ha la possibilità di organizzare nuovamente eventi e serate.

Il That’s Amore festival è organizzato da uno staff consolidato di artiste romane (Sophie Sapphire e Ann da Loose) per dare la possibilità di esibirsi finalmente dal vivo.

Il 9 luglio esibizioni di scuole, gruppi di tutta Italia, sfilata di moda, mercatino vintage e la serata successiva un festival legato al mondo scintillante del burlesque anche con artiste straniere. L’organizzazione da tempo sta lavorando con impegno perché sia davvero una grande festa, una ripartenza per lo spettacolo e la condivisione dal vivo come deve essere.

Le Sweet Dolls – spiega Cristiana De Giglio- con grande gioia partecipano a questa reunion importante per dare spazio a varie tipologie di spettacolo, ma pensando alla realtà alessandrina, si rileva la evidente difficoltà di potere mettere in scena spettacoli, esibizioni a causa della mancanza di spazi e strutture idonee.

La mancanza di un teatro in una città è decisamente incredibile e insopportabile e molti locali che davano la possibilità di esibirsi e fare eventi, sono in serie difficoltà e alcuni hanno addirittura chiuso.

L’augurio è che si lavori per poter dare spazio alle varie e numerose forme artistiche della città, dalle scuole di danza, ai gruppi teatrali e musicali che sono decisamente essenziali per la crescita socio-culturale, nonostante si sia fatto credere il contrario. Il potenziale alessandrino è ricco di offerta dal Conservatorio alle scuole di teatro, scuole di danza, gruppi musicali, pittori, fotografi, scrittori insomma personaggi illustri hanno fatto parlare di sé e sarebbe bello si ripartisse in questo senso per sentire parlare ancora di Alessandria.

 

https://radiogold.it/video/attualita/burlesque-alessandria-cristiana-de-giglio-ripresa-spettacolo-277008/

DILATAZIONI TEMPORALI PERSONALE DI ANNA GATTO

“La ragazza con la valigia” presso il Museo della Gambarina in Alessandria (Italy) dal 4 al 30 giugno 2021

Anna Gatto

Anna Gatto, nasce il 23 dicembre 1957 a Novi Ligure, Alessandria.
Si diploma al Liceo Artistico N. Barabino, e frequenta la facoltà di Architettura presso l’Università di Genova tralasciando la tesi.
Nel 1983 si sposa e collabora per diversi anni col marito Ingegnere, ma l’interesse maggiore è per la famiglia.

Riprende i pennelli, gli studi e si laurea “Architetto” nel dicembre 2007, nel 2008 pubblica il libro: “Guarda in su, guarda in giù, dai un bacio a chi vuoi tu”.
Le sue opere sono compiute con diverse tecniche:
olio, acrilico, creta, resina, ecc.

Ha partecipato a numerose collettive e personali in Italia ed all’estero, tra le quali la Biennale del Libro d’Artista del 2012 di Padova con il libro “Frammenti” (http://biennalelibrodartistapadova.blogspot.it/www.ilmiolibro.it) che ha poi presentato a Roma e a Milano in ottobre e dicembre 2013 ed ha ottenuto diversi riconoscimenti in ambito letterario e la Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA nel 2015.

“Dilatazioni temporali” personale di Anna Gatto presso il Museo Etnografico di Alessandria

ESPOSIZIONE D’ARTE

DILATAZIONI TEMPORALI”

Anna Gatto presenta nelle sue Opere, una personale visione di un “Tempo Astratto” percepito al rallentatore per prendere coscienza dello svolgimento di un’azione in tutti i suoi dettagli.

L’Esposizione avrà luogo nella prestigiosa sede, quanto mai inerente al tema, del Museo Etnografico “C’era una Volta” della Gambarina, piazza della Gambarina, 1 – Alessandria dal 4 al 30 giugno 2021.

Il vernissage sarà il 4 giugno 2021 alle ore 17,00 con l’intervento del Prof. Ferdinando Caputi, archeologo e conoscitore delle teorie relative al “Tempo” nelle tradizioni delle Antiche Civiltà del mondo.

Questa mostra ci farà addentrare nelle Opere di Anna Gatto sia come artista plastico che come autrice di Libri d’Artista che trattano racconti inediti dove le protagoniste sono donne il cui nome si identifica con borse e valigie d’arte prodotte interamente a mano ed originate dalle tele dipinte.

Sarà una carrellata di forme e di immagini che doneranno emozioni, sensazioni e spunti di riflessione.

Il Tempo scaduto implica la fine di “un qualcosa” di indefinito a cui siamo appartenuti ed a cui apparteniamo che ci ha tenuto stretti nelle sue maglie come un quotidiano ripetersi di pensieri ed azioni; ci accompagna al Tempo X che è il tempo del Tutto e del Nulla, si trova tra le ore 24:00 e le ore 00:00.

All’apparenza è un tempo che non esiste ma, se ci avvicinassimo come avessimo una lente di ingrandimento, si vedrebbe un enorme Spazio rallentato dove tutti i dettagli di un’azione possono essere accuratamente visionati per prendere così coscienza che l’impossibile è possibile.

Quindi arriviamo al Tempo della Verità dove in una Luce armonica tutto appare limpido e comprensibile, pulito nei dettagli e scevro da ogni male, ed ecco qui la grande Rivelazione, siamo assolutamente consapevoli di avere una diversa concretezza che ci consente di vedere un oggetto o “noi stessi” sotto diversi punti di vista contemporaneamente giungendo così alla visione dell’ ”Io Sono” come creatura immersa nell’Universo e di esserne parte assolutamente indispensabile per il Tempo concessoci.”

Ufficio Stampa di Anna Gatto

Studio:

Via Marconi, 53

15067 Novi Ligure (Al)

e-mail: anna.gattoarts@gmail.com

“Interconnessione” dal libro “Scrivo per dipingere, dipingo per scrivere”
Anna Gatto ci accompagna lungo il percorso della sua mostra
Proseguimento e conclusione del percorso della mostra

Finissage sabato 26 giugno 2021

TREARTISTETRE presso la Rocca di Umbertide (PG) Italy

COMUNICATO STAMPA

Mostra d’Arte Contemporanea

TITOLO: TREARTISTETRE

CURATORE: Giorgio Bonomi

ARTISTI: Alessandra Bonoli, Elisa Cella, Gian Carla Faralli

PERIODO: 12 giugno / 4 luglio 2021

INAUGURAZIONE: sabato 12 giugno 2021, ore 17

SEDE: Rocca di Umbertide – Centro per l’Arte Contemporanea

ORARIO DI APERTURA: dal Martedì alla Domenica, compresi festivi (10.30 / 12.30 – 16,30 / 18.30); Lunedì chiuso.

L’evento è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Umbertide.

Sabato 12 giugno (ore 17) alla Rocca di Umbertide verrà inaugurata, alla presenza del Sindaco, dell’Assessore alla Cultura del Comune di Umbertide, del curatore Giorgio Bonomi e delle artiste, la mostra d’arte contemporanea TREARTISTETRE.

La mostra continua la serie di esposizioni con artiste di genere femminile, iniziata nel 2016 e riproposta nel 2019. Infatti anche questa volta vengono proposte tre artiste che operano con diverse poetiche e differenti tecniche: Alessandra Bonoli è scultrice, Elisa Cella pittrice e Gian Carla Faralli fotografa. Con tre “personali” queste artiste, provenienti da varie parti d’Italia, offrono uno spettro ampio dell’arte contemporanea, dall’astrazione all’arte concettuale, alla fotografia d’arte.

 

Alessandra Bonoli (Faenza-RA 1956) è scultrice che usa vari materiali: terracotta, ferro, acciaio, cemento, pietra. Alla scultura affianca un’intensa pratica di disegno – questo solo apparentemente sembra un semplice progetto, mentre in realtà è un’opera autonoma, autosufficiente per le sua qualità, sia quando il disegno è su tela o su carta sia quando è realizzato su una fotografia di uno spazio reale in cui si potrebbe collocare la scultura disegnata – e di poesia che l’artista chiama “disegno scritto”.

Ecco come definisce la sua opere: “Non concepisco la scultura in quanto corpo ma in quanto luogo […]. Scultura, quindi, non come possibile architettura nello spazio ma come possibile architettura dello spazio”. Così, se le sue sculture richiedono spazi ampi per quelle di grandi dimensioni, per quelle di minori misure i locali della Rocca costituiscono un eccellente contenitore che, nel dialogo tra antico e contemporaneo, ci pare accrescano l’emozione della percezione.

La scultura di Bonoli è astratta ma evocativa di suggestioni ancestrali e di razionalità logiche: la linea retta e la curva, la verticalità e l’orizzontalità si alternano, la staticità e il movimento (circolare e lineare) coesistono, l’energia e il riposo si avvicendano, come anche la durezza e la morbidezza. Un’opera, quindi, capace di suscitare sensazioni liriche e di stimolare il pensiero.

Gian Carla Faralli (Castiglion Fiorentino-AR 1957) è fotografa con una grande predisposizione alla ritrattistica. I suoi ritratti, sia di donne che di uomini, nudi o no, di dirigenti d’azienda o di persone comuni, di preferenza si soffermano sui primi piani e sul contrasto di luci che si crea sui volti, sui corpi e nelle ambientazioni, accresciuto dal prevalente uso del bianco e nero.

Accanto alla ritrattistica di altri, Faralli ha un grosso corpo di autoritratti di cui presentiamo una selezione della serie del 1987, Dialogo interno, dove lei appare nuda nella sua bellezza e luminosità, data dal contrasto della pelle candida con lo sfondo scuro. La stessa dialettica tra bianco e nero la troviamo anche nei ritratti di una coppia in cui la villosità di entrambi si confronta con la chiaritudine dell’epidermide di lei.

I corpi che vediamo nelle immagini superano l’elemento soggettivo, presentandosi come masse scultoree, solide e forti, marmoree. Talvolta l’artista assume, senza il minimo di retorica, posizioni “classiche” che ricordano opere d’arte del passato oppure si “cela” autoritraendo la sua ombra la quale, sappiamo, è l’immagine dell’animo, che sempre ci accompagna.

Ma Faralli non fotografa solo esseri umani, infatti con altrettanta perizia e poeticità realizza still life e paesaggi di cui diamo alcuni esempi.

Elisa Cella (Genova 1974, vive a Monza) è matematica di formazione e la forma mentis scientifica si riflette nei suoi lavori che si presentano come moltiplicazione della sua forma geometrica prediletta, il cerchio. Questo può riempire l’interno di figure, ad esempio umane o botaniche, oppure l’insieme di una ramificazione che potrebbe essere senza fine. Così le sue immagini appaiono sia come forme geometriche – tanto euclidee quanto frattali –, sia come elementi biologici – cellule, reti neuronali, moltiplicazioni cellulari, sinapsi eccetera –, sia come componenti della chimica e della fisica – atomi, molecole, energia. Anche i titoli delle sue opere risentono della matematica: “topologia”, “complementari”, “astrazioni”.

In Cella la matematica e la biologia si fanno arte: ecco il disegno di ottima fattura ma che, volutamente, lascia qualche punto di imperfezione; ecco la scelta prevalente del bianco e nero che però non evita il colore, soprattutto, ma non sempre, monocromo; ecco l’uso dell’olio sull’acrilico che provoca un rilievo e dà all’opera l’aspetto di un ricamo (bianco su bianco); ecco l’impiego di materiali plurimi, carte, tele, ferro. Le composizioni si offrono sempre con equilibrio e una complessità semplice, se ci si passa l’ossimoro.

C’è, nei suoi lavori, un senso di simmetria, di controllo delle forze centrifughe e centripete che mostrano una resistenza all’entropia e, sebbene alcune immagini possano ricordare quelle del terribile virus SARS-CoV-2, danno un segno di speranza, se non proprio di sicurezza.

TREARTISTETRE

Alessandra Bonoli

Elisa Cella

Gian Carla Faralli

a cura di Giorgio Bonomi

Rocca di Umbertide Centro per l’arte Contemporanea

12 giugno – 4 luglio 2021

TREARTISTETRE è il terzo appuntamento nella Rocca di Umbertide che vede la presenza di tre artiste di genere femminile e che, come nelle precedenti edizioni, presenta una scultrice, una fotografa e una pittrice.

La scelta di genere non è una sorta di risarcimento all’emarginazione che le donne artiste hanno subito né un omaggio alle “pari opportunità”, è solo frutto della nostra, oramai più che trentennale, convinzione che le donne in arte esprimano, complessivamente, e al di là delle differenze individuali, valori assai alti.

ALESSANDRA BONOLI

Alessandra Bonoli nel 1975 si diploma all’Istituto Statale d’Arte per la Ceramica di Faenza e, nel 1979, all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Dal 1976 partecipa a numerose personali e collettive sia in Italia che negli USA, Germania, Svizzera, Lussemburgo, Olanda e Messico.

Dal 2000 collabora con il musicista tedesco H. J. Gerung che ha musicato molte delle sue poesie, presentandole in vari eventi pubblici tra cui nelle cattedrali di Zurigo (CH) e di Costanza (DE). Nel 2007 ha ricevuto il Primo premio di Scultura Rocco Addamiano a Nova Milanese (MI) e, nel 2012, è in mostra tra gli 8 Finalisti del Premio CubeCultura 2012 del Concorso Internazionale di Scultura per la realizzazione di TorreCube2, a Guadalajara (Mexico). Sue grandi installazioni permanenti si trovano a Riva del Garda (TN), Corno di Rosazzo (UD), Mirabello (FE), Tortolì (OG), Gubbio e Spoleto (PG), Siderno (RC), Faenza (RA), Tirolo (BZ), Ravenna, Montefiore Conca (RN), Aalen (DE).

GIAN CARLA FARALLI

La storia fotografica di Gian Carla Faralli inizia con un intimistico interesse verso il paesaggio, per scoprire successivamente la ritrattistica nelle sue varie forme. La scelta del bianco e nero è sempre stata preponderante e più congeniale per stabilire una sua personale impronta di stile e di visione del soggetto. Solo con l’avvento del digitale ha introdotto un graduale e più frequente uso del colore. Ha partecipato, tra le altre, ad esposizioni presso la Galleria d’Arte L’Ariete di Bologna, Palazzo Penna a Perugia, IX Biennale Paraxo, Spoleto Festival dei Due Mondi, Ferrara Centro di Studi Etnologici e preso parte a workshop, tra i quali Moda con Fabrizio Ferri e art director Franco Fontana. È presente nel volume di Giorgio Bonomi Il corpo solitario. L’autoscatto nella fotografia contemporanea, Vol. I, ed. Rubbettino, 2012.

ELISA CELLA

Elisa Cella ha studiato Matematica all’Università Statale di Milano. Nel 2021 è  vincitrice di Master Artist a cura di Giacinto Di Pietrantonio, Luca Rossi e Marco Rosa ed è finalista di Exibart Prize 2020. Recentemente ha esposto nelle collettive Esercizi di purezza, Galleria Villa Contemporanea, Monza, 20×20 eventi 2020!, Galleria UnimediaModern Contemporary Art, Genova, a cura di Caterina Gualco e Seven – l’arte interpreta i sette vizi capitali, Monastero della Misericordia, Missaglia (LC) a cura di Simona Bartolena ed Armando Fettolini. Nel 2020 il suo disegno 19-C10, entra nella collezione permanete della Civica Raccolta del Disegno di Salò (BS), a cura di Anna Lisa Ghirardi. Dal 2019 il suo lavoro in ferro 19-C25 è esposto permanentemente al Museo di Arte Contemporanea di Lissone, a cura di Alberto Zanchetta ed allo stesso anno risale la personale L’impossibilità del reale, Galleria Villa Contemporanea, Monza (MB), a cura di Leda Lunghi.

 

 

RINASCITE – LA SOCIETÀ DEL RISCHIO a Leffe (BG) Italy

Rinascite – La società del rischio

13 giugno – 15 agosto 2021

a cura di Patrizia Bonardi

Opere di:

Patrizia Bonardi, Elisa Cella, Camilla Marinoni, Alice Padovani, Renata Petti 

Elena Radovix, Andrea Valsecchi, Paola Zorzi
Sociologa coordinatrice: Conchita Siliquini

in collaborazione con Associazione Artists.Sociologists

presso B A C S – via Donizetti 42 Leffe (Bg)

Inaugurazione 13 giugno dalle 16.30 alle 19.30

Per visite in altre date prenotare scrivendo:

bacs.leffe@gmail.com

 Rinascite – La società del rischio è un viaggio attraverso l’arte e la sociologia che si guardano in un abbraccio vicendevole. Sette artiste/i con le loro opere si aprono al dialogo con i sociologi e i liberi pensatori.

La nostra società squilibrata dal consumo di massa ha portato alla pandemia e ancora fatica a capire l’urgenza della svolta, mentre i cambiamenti climatici incombono oramai sul futuro prossimo.

Con la pandemia ci siamo ritrovati ad essere corpi inermi, vite spezzate nell’isolamento.

La voglia di ripartire, di guardare verso una rinascita porta le artiste/a per la mostra di Artists.Sociologists a proporre opere in cui la sofferenza vissuta è palesata insieme all’armonia che valorizza il quotidiano, il saper guardare in sé e alla struggente bellezza della natura così unita a noi e al nostro unico futuro possibile, quello del guarire guarendo Lei.

Gli amici sociologi e i liberi pensatori dell’associazione Artists.Sociologists, nei mesi successivi all’apertura di Rinascite – La società del rischio saranno chiamati a scrivere, lasciandosi “contaminare” dalle opere al BACS Between Contemporary Art and Sociology di Leffe (BG), per attivare uno sguardo sociologico di cittadinanza attiva, come quello che spinge gli artisti a creare i loro lavori.

La mostra è la seconda edizione ideata con la curatela dell’artista Patrizia Bonardi pensando all’omonimo libro di Ulrich Beck “La società del rischio”, capolavoro ambientalista degli anni ’80 del sociologo tedesco anticipatore del concetto di rischio ambientale, insito nella logica del profitto come principale nemico per gli abitanti di una società globalizzata.

Durante l’inaugurazione la sociologa Conchita Siliquini che lavora in campo sanitario presenterà il saggio di Beck, valorizzandolo alla luce della pandemia ancora in corso.Gli scritti dedicati alla mostra verranno raccolti in un volume che l’associazione Artists.Sociologists pubblicherà nel 2022.

Rotonda dei fiori – Prima-Vera. La natura fuori – Massimo Sansavini

https://www.lobodilattice.com

Inaugurazione Giovedì, 10 Giugno, 2021 – 17:30

Presso Dino Zoli Group, Fondazione Dino ZoliViale Bologna 288, Forlì

Partecipa Massimo Sansavini

Fino a Venerdì, 10 Settembre, 2021 – 12:45

Rotonda dei fiori – Prima-Vera. La natura fuori – Massimo Sansavini

Comunicato

Giovedì 10 giugno, alle ore 17.30, sarà inaugurata la grande rotatoria realizzata da Dino Zoli Group all’ingresso della città con un’installazione dell’artista forlivese Massimo Sansavini. Saranno presenti le autorità cittadine. A seguire, si terrà l’opening della mostra “Prima-Vera. La natura fuori”, allestita presso la Fondazione Dino Zoli con il patrocinio del Comune di Forlì.

La rotonda, progettata dall’artista su commissione di Dino Zoli Group, vincitore del bando indetto dal Comune di Forlì nel 2015, sottolinea la vocazione “contemporanea” della città, attraverso un’installazione gioiosa e colorata che si ispira alle meraviglie della natura per parlare di ecologia, sostenibilità e rinascita.https://googleads.g.doubleclick.net/pagead/ads?client=ca-pub-0702330934506888&output=html&h=300&adk=920281905&adf=2810635140&pi=t.aa~a.2682976863~i.2~rp.4&w=360&lmt=1623254512&num_ads=1&rafmt=1&armr=3&sem=mc&pwprc=6646867351&psa=1&ad_type=text_image&format=360×300&url=https%3A%2F%2Fwww.lobodilattice.com%2Fart%2Fmostre-eventi%2Frotonda-fiori-prima-vera-natura-fuori-massimo-sansavini&flash=0&fwr=1&pra=3&rh=284&rw=340&rpe=1&resp_fmts=3&sfro=1&wgl=1&fa=27&adsid=ChAI8M2BhgYQgrWq6rHx-9gGEj0A6gLonZY0sH3MIPUkp88KdJ6LX0WN54dJxMwLQX7R1gipe00cLweP9YtnYdnJJtwVcs80cRs5UbB49ZKK&uach=WyJBbmRyb2lkIiwiMTAiLCIiLCJWT0ctTDI5IiwiOTEuMC40NDcyLjg4IixbXV0.&dt=1623256151518&bpp=6&bdt=1543&idt=6&shv=r20210607&cbv=%2Fr20190131&ptt=9&saldr=aa&abxe=1&cookie=ID%3Dc984c4ee3043f5f1-225a4933d5c800b2%3AT%3D1623256121%3ART%3D1623256121%3AS%3DALNI_MaJLtS12kcvEhW79zjZA5p4LmoCng&prev_fmts=0x0%2C360x300%2C360x1336&nras=2&correlator=8740756450536&frm=20&pv=1&ga_vid=1546058191.1623256150&ga_sid=1623256150&ga_hid=1815171652&ga_fc=0&ga_wpids=UA-11038784-1&u_tz=120&u_his=2&u_java=0&u_h=780&u_w=360&u_ah=780&u_aw=360&u_cd=24&u_nplug=0&u_nmime=0&adx=0&ady=2203&biw=360&bih=699&scr_x=0&scr_y=1044&eid=42530672%2C31060005%2C31060972%2C31060840&oid=3&pvsid=3176227519678037&pem=876&eae=0&fc=1408&brdim=0%2C0%2C0%2C0%2C360%2C0%2C360%2C699%2C360%2C699&vis=1&rsz=%7C%7Cs%7C&abl=NS&fu=128&bc=31&ifi=5&uci=a!5&btvi=2&fsb=1&xpc=Lv1BI7X5JE&p=https%3A//www.lobodilattice.com&dtd=38

Collocata tra viale Bologna e via Circonvallazione Nord-Est, a pochi passi dal quartier generale del Dino Zoli Group e dalla sede della Fondazione Dino Zoli (viale Bologna, 288), l’opera diventa, inoltre, un simbolo tangibile dell’impegno del Gruppo a sostegno dell’arte, della cultura e del territorio.

«Da sempre – dichiara il patron Dino Zoli – realizzo progetti accomunati dalla bellezza, ritengo che sia una qualità che porta benessere a chiunque abbia la possibilità di entrarci a contatto. Quando c’è stata la possibilità di partecipare al bando per la gestione della Rotonda ho pensato a come restituire al territorio un luogo in cui un’opera d’arte potesse accogliere con creatività e bellezza chi si appresta ad entrare nella mia città, Forlì. La vicinanza con le sedi delle aziende del Gruppo e della Fondazione Dino Zoli fanno di questo spazio un simbolo anche per le nostre attività».

«Ci siamo affidati a Massimo Sansavini – aggiunge Monica Zoli, socia del Dino Zoli Group – perché condividiamo i valori che caratterizzano i suoi progetti, come nel caso della mostra “Touroperator”, che nel 2017 aveva portato alla Fondazione Dino Zoli una serie di sculture costruite con i legni dei barconi naufragati nel Mediterraneo e depositati a Lampedusa. Oggi, il tema del “giardino fiorito”, che avevamo definito nel 2015 in concertazione con l’artista, si carica di nuovi significati, diventando testimonianza di gioia, rinascita e fiducia nel domani, dopo mesi particolarmente difficili. Una rotonda dei fiori, un inno alla Primavera, un’energia gioiosa, ricca di colori caldi, che si rigenera e rifiorisce in tutto ciò che ci circonda».

Sulla base della conformazione della rotonda e in relazione al contesto urbano, Dino Zoli Group e Massimo Sansavini hanno scelto di progettare un’opera composta da vari elementi, disposti a corona intorno ad un corpo illuminante centrale. Diciassette fiori giganti, con uno stelo di alluminio 4-6 metri di altezza, sostenuti da altrettanti basamenti in metallo. I materiali (alluminio e acciaio) sono tutti riciclabili e di provenienza locale. I pali e le sagome sono stati dipinti con vernici all’acqua. I tecnici e le maestranze specializzate che hanno eseguito l’intervento sono stati reperiti sul territorio.

Il tema naturalistico e floreale ricorre anche nella mostra “Prima-Vera. La natura fuori”, allestita dal 10 giugno al 10 settembre 2021 presso la Fondazione Dino Zoli. Il percorso espositivo comprende dieci opere a parete in lamina di metallo e pittura digitale appartenenti all’ultima produzione dell’artista intitolata “Supernatural”, accanto al una selezione di lavori sagomati del ciclo “Littlegarden”, disposti a creare una composizione.

«Ogni artista – spiega Massimo Sansavini – cerca di catturare l’attenzione dello spettatore facendolo riflettere, divertire o provocandolo. In questo contesto, ho cercato di fare riemergere il “fanciullino” che è in noi e che oggi, ancora di più, ha cambiato il proprio modo di vedere le cose. Naturale o innaturale? Le opere in questa mostra sono il frutto di un percorso che racconta quanto di finto ci sia in ciò che riteniamo naturale. Le opere delle serie “Supernatural” e “Littlegarden” ci fanno entrare in una sorta di Paese di Alice, dominato da una natura improbabile dai colori lucidi e sgargianti. Non tutto ciò che è bello, tuttavia, è anche buono…».

Negli spazi della Fondazione Dino Zoli sono, inoltre, presenti alcuni pannelli esplicativi che illustrano il progetto della rotatoria e le diverse fasi realizzative. A corollario della mostra di Sansavini, è presentata una selezione di dipinti a tema naturalistico provenienti dalla collezione della Fondazione Dino Zoli.

La mostra è aperta al pubblico da martedì a venerdì con orario 9.30-12.30, sabato ore 9.30-12.30 e 16.00-19.00, domenica su appuntamento, chiuso il lunedì. Ingresso libero. Per informazioni: tel. +39 0543 755770, info@fondazionedinozoli.com, http://www.fondazionedinozoli.com.

Massimo Sansavini è nato a Forlì nel 1961. Si è formato all’Accademia di Belle Arti di Ravenna specializzandosi nell’uso di prodotti industriali applicati all’arte contemporanea. Ha collaborato con gallerie, network d’arte e case di moda. Ha realizzato scenografie per programmi televisivi e opere pubbliche monumentali. Nel 2017 è stato ospite della Fondazione Dino Zoli con la mostra itinerante “Touroperator”, che nel 2020 ha ottenuto l’alto patrocinio del Parlamento europeo.

Vi invitiamo a Forlì, giovedì 10 giugno, alle ore 17.30, all’ inaugurazione della grande rotatoria realizzata da Dino Zoli Group all’ingresso della città con un’installazione dell’artista forlivese
Massimo Sansavini.
Saranno presenti le autorità cittadine.
A seguire, si terrà l’opening della mostra “Prima-Vera. La natura fuori”, allestita presso la Fondazione Dino Zoli con il patrocinio del Comune di Forlì.

La rotonda, collocata tra viale Bologna e via Circonvallazione Nord-Est, è stata progettata dall’artista su commissione di Dino Zoli Group vincitore del bando indetto dal Comune di Forlì nel 2015 e sottolinea la vocazione “contemporanea” della città, attraverso un’installazione gioiosa e colorata che si ispira alle meraviglie della natura.
A pochi passi dal quartier generale di Dino Zoli Group e dalla sede della Fondazione Dino Zoli l’opera diventa, inoltre, un simbolo tangibile dell’impegno del Gruppo a sostegno dell’arte, della cultura e del territorio.

Il tema naturalistico e floreale ricorre anche nella mostra “Prima-Vera. La natura fuori”, allestita dal 10 giugno al 10 settembre 2021 presso la Fondazione Dino Zoli. Il percorso espositivo comprende opere a parete in lamina di metallo e pittura digitale appartenenti all’ultima produzione dell’artista intitolata “Supernatural”, accanto ad una selezione di lavori sagomati del ciclo “Littlegarden”, disposti a creare una composizione.

STRUCTURES VISUELLES D’AUJOURD’HUI, NICE (FRANCE)

Structures visuelles d’aujourd’hui

Alberto Biasi, Sandi Renko, Claudio Rotta Loria e Samuele Ventanni

dal 11 giugno al 31 luglio 2021

inaugurazione: venerdì 11 giugno 2021

Galerie Depardieu

6 rue du docteur Jacques Guidoni, Nice

www.galerie-depardieu.com

Upcoming exhibitions :

Alberto Biasi, Sandi Renko, Claudio Rotta Loria et Samuele Ventanni – Structures visuelles d’aujourd’hui


Opening Friday, June 11

Exhibition until July 31, 2021. In collaboration with the Gallery Matteo Ragni (Forlì). 
Free entrance

Monday-saturday 14h30-18h30 –

HYPOTHESIS | ATTO II – presso Nuova Galleria Morone di Milan (Italy)

http://www.nuovagalleriamorone.com/portfolio-item/hypothesis-atto-ii/

HYPOTHESIS | ATTO II

Nuova Galleria Morone presenta Hypothesis (per una Collezione), un’esposizione dinamica, in continua evoluzione – divisa in tre atti – che terminerà nel mese di Luglio. Esponendo le opere degli artisti che in dieci anni hanno collaborato ed esposto in galleria dal 2011 ad oggi e nuove proposte, la Nuova Galleria Morone si propone di offrire nuove idee e prospettive collezionistiche. Attraverso un confronto visivo dei vari linguaggi della contemporaneità, le opere di Hypotheis (per una collezione) – Atto II – dialogheranno tra di loro sulla pittura nelle sue varie sfaccetature. La mostra – Hypotheis (per una collezione) – Atto II – sarà visitabile negli spazi della Nuova Galleria Morone dal 7 al 25 Giugno 2021.

Hypothesis inteso come ipotesi, supposizione ed idee per collezionare; un punto di partenza per il processo di una ulteriore rielaborazione e dibattito fruitivo davanti alle opere. Ogni linguaggio possiede un personale codice comunicativo, ogni immagine è portatrice di uno specifico messaggio che deriva dall’ambiente culturale all’interno del quale si è sviluppato e dalla sua funzione. Saper leggere un’opera, sia essa un dipinto, scultura o installazione, fotografia, significa principalmente decodificarne i messaggi attraverso l’uso del linguaggio visivo.

Tra dubbi, incertezze e paure, in questo periodo – ormai lungo – l’unico punto di riferimento è stata la casa. Rivelatasi rifugio, è tornata ad essere luogo da vivere ed abitare, luogo da amare e di cui prendersi cura. Pareti vuote, spazi incompleti, muri disadorni. Il nostro intento – a seguito di una attenta riflessione – è proporre e condividere, in tre Atti, opere alla ricerca di una rinascita, siano esse tra le pareti della galleria, scrutate da occhi di visitatori curiosi o tra le mura di una casa, cullate da sguardi consapevoli.

Il secondo appuntamento o atto vedrà protagonisti gli artisti con il loro fare pittorico. Un dialogo che spazierà dalla pittura figurativa di Domenico Grenci, Enrico Minguzzi, Alessandro Saturno; all’astrazione di Marco Andrighetto e Antonio Marchetti Lamera, per confluire all’installazione pittorica di Giovanni Blanco e Marco Grimaldi, fino ad una pittura che dalla tela si rivela scultura di Nataly Maier

INAUGURAZIONE: 07 GIUGNO 2021
DATE MOSTRA: 07.06 | 25.06.2021
A CURA DI: DIEGO VIAPIANA
ARTISTI:

MARCO ANDRIGHETTO, GIOVANNI BLANCO, DOMENICO GRENCI, MARO GRIMALDI, NATALY MAIER, ANTONIO MARCHETTI LAMERA, ENRICO MINGUZZI, ALESSANDRO SATURNO, NICOLA VILLA

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