Un salto altrove La fotografia emozionale
Ciao a tutti
Lui è LOKI il mio cucciolo di Labrador.
Se vuoi fotografo anche il tuo cane.
Roby Novello 3348856944
http://www.robynovello.com
Un salto altrove La fotografia emozionale
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Il comitato “Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi in provincia di Alessandria, no Grazie”, oltre a preparare le osservazioni e i possibili ricorsi legali, sta conducendo un opera di informazioni e sensibilizzazione della popolazione. Fabrizio Priano, Presidente del comitato, ha dichiarato: ”Sabato scorso il gazebo che abbiamo allestito in Alessandria, dalle 10 alle 18, per raccogliere […]
Iniziative del Comitato “Deposito Nazionale dei rifiuti radioattivi in provincia di Alessandria, NO grazie”

Abbiamo incontrato lo scrittore savonese Roberto Centazzo: un incontro piacevole, con una persona che scrive molto e con grande passione, con un senso ironico che rende piacevole la lettura e contemporaneamente fa riflettere su temi sociali molto “caldi”. Quandoe come si è accostato alla scrittura? Io ho deciso a sette anni cheavrei fatto lo scrittore. […]
Intervista allo scrittore Roberto CENTAZZO di Lia Tommi
Walter Siccardi
Attore, Stuntman, Maestro d’Arme, Consulente storico, addestramento Attori, Ha lavorato in diversi film tra i quali : I Cavalieri che fecero l’impresa, King Artur, Rome, LA freccia nera, Il bene e il male, The Twilight Saga: New Moon, Robin Hood di Ridley Scott, Spider-Man far from home, ecc
Apprezzato a livello internazionale, vive da anni nella Provincia Alessandrina.
https://www.fantasymagazine.it/11624/walter-siccardi-un-mestiere-vissuto-pericolosamente




ART PHOTO STUDIO PRESENTA IL NUOVO LIBRO DI ROBY NOVELLO “UN SALTO ALTROVE , LA FOTOGRAFIA EMOZIONALE” Dopo 12 anni di studi e ricerche sulla comunicazione visiva, ecco il romanzo di Roby Novello, di formazione fotografica, ambientato nella prestigiosa Cittadella di Alessandria. Ti sei mai chiesto perché le fotografie dei grandi del 900 emozionano ancora […]
Il libro sulla fotografia emozionale di ROBY NOVELLO

ART PHOTO STUDIO PRESENTA IL NUOVO LIBRO DI ROBY NOVELLO “UN SALTO ALTROVE , LA FOTOGRAFIA EMOZIONALE” Dopo 12 anni di studi e ricerche sulla comunicazione visiva, ecco il romanzo di Roby Novello, di formazione fotografica, ambientato nella prestigiosa Cittadella di Alessandria. Ti sei mai chiesto perché le fotografie dei grandi del 900 emozionano ancora […]
Il libro sulla fotografia emozionale di ROBY NOVELLO di Lia Tommi

COMUNICATO STAMPA
Fabrizio Priano Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee e della Biennale d’Arte di Alessandria OMNIA
in collaborazione con il Comune di Casale Monferrato AL
ha il piacere di annunciare:
dal 10 luglio al 29 agosto 2021
ESPERIENZA #02
Undici artisti in relazione
Inaugurazione sabato 10 luglio ore 17.00
Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione commenta :
“La missione della nostra Associazione è quella di promuovere le iniziative Artistico-Culturali non solo nella Città di Alessandria, ma anche a livello nazionale e internazionale e finalmente dopo tutti i mesi di chiusura delle attività culturali dovuta all’emergenza Covid, ripartiamo e lo facciamo alla grande con una mostra bella e importante in una location altrettanto bella e importante, il Castello di Casale Monferrato.
L’ora di Mosca è un Progetto espositivo culturale di 11 Artisti, che trae ispirazione da Wassily Kandinsky, che nel suo libro intitolato Sguardi sul passato descrive la città di Mosca durante un momento della giornata, un istante particolare al tramonto, dove la luce, riflessa dalle cupole dorate del Cremlino, sembra far liquefare in un caleidoscopio di colori il cuore della città, come se fosse un orchestra con tutti gli strumenti che suonano all’unisono poco prima dell’epilogo.
Un ringraziamento sincero agli undici artisti che con le loro opere hanno creato un evento veramente unico e al Sindaco di Casale Monferrato Federico Riboldi che con la sua Amministrazione ci ha concesso l’utilizzo degli spazi espositivi del Castello.”


















UNDICI ARTISTI IN RELAZIONE
ESPERIENZA #02
COMUNICATO STAMPA
Tipologia: Mostra Collettiva
Titolo: L’ora di Mosca – Esperienza #02
Dove: Casale Monferrato (AL) – Castello dei Paleologi
Quando: dal 10 luglio al 29 agosto 2021

(salvo diverse disposizioni sanitarie) Inaugurazione: sabato 10 luglio ore 17.00
Ingressi contingentati
Orari: Sabato e Domenica : 10.00/13.00 – 15.00/19.00
Testo critico: Chiara Tavella
Supporto al progetto: Associazione Culturale Liberamente – Laboratorio di Idee di Alessandria
Con la collaborazione di: Associazione AISA Associazione Italiana Sicurezza Ambientale Sezione di Casale – Comune di Casale Monferrato (AL)
Info: info@loradimosca.it
Sito web: www.loradimosca.it
GLI ARTISTI DEL PROGETTO
AQUA AURA
GIULIANO CAPORALI
LORETTA CAPPANERA
ELISA CELLA
ANDREA CEREDA
ANGELICA CONSOLI
NADIA GALBIATI
MARCO GRIMALDI
ALEX SALA
MATTEO SUFFRITTI
MANUELA TOSELLI

Dal IO luglio al 29 agosto, il Castello dei Paleologi a Casale Monferrato ospiterà la prima mostra — in realtà concettualmente la seconda, ecco perché il titolo Esperienza #02 — de L’ora di Mosca, gruppo artistico indipendente, nato nel giugno del 2020, alla fine del primo lockdown, per riaffermare il proprio “esserci”, la propria esistenza creativa, di fronte all’annullamento di molte attività culturali imposto dalla pandemia.
II gruppo si compone di undici artisti — Aqua Aura, Giuliano Caporali, Loretta Cappanera, Elisa Cella, Andrea Cereda, Angelica Consoli, Nadia Galbiati, Marco Grimaldi, Alex Sala, Matteo Suffritti, Manuela Toselli — accomunati non tanto dall’appartenenza a movimenti o aree linguistiche ben definiti, ma dall’intento di instaurare un dialogo tra mondi immaginativi anche molto diversi tra loro, seppure afferenti a un’area che si colloca tra l’astrazione e le pratiche concettuali. A questo allude il nome del gruppo, che prende spunto da una citazione di Wassily Kandinsky, tratta dal libro autobiografico Sguardi su/ passato (1913), in cui l’artista russo rievoca la forte emozione suscitata in lui dalla molteplicità dei colori che la luce di un tramonto invernale genera riflettendosi sulle fantasmagoriche architetture del Cremlino; una molteplicità però che, come in una grande orchestra composta di strumenti diversi, è in grado di accordarsi e generare una “sinfonia”. E proprio la convivenza di modalità espressive cosi diverse appare cifra dell’orizzonte artistico contemporaneo, non più dominato da un movimento o da una tendenza prevalente, come in passato, ma frammentato in tante individualità che procedono in modo autonomo.
Se però la prima mostra prevista, Esperienza — che dove svolgersi in primavera, presso la Rocca di Umbertide (PG), ed è stata rimandata al prossimo autunno a causa della sospensione delle
attività culturali dovuta alla recrudescenza dell’epidemia — doveva essere, e sarà, un “pieno” d’orchestra, un percorso in cui i tratti peculiari di ciascun artista vengono sottolineati e amplificati, anche in voluto contrasto tra loro, questo secondo movimento de L bra di Moscaè piuttosto un “pianissimo”, o un “adagio”, in cui alle distonie, ai forti del primo progetto viene sostituito un mood più morbido, uniforme e sussurrato, rappresentato dalla scelta cromatica cui tutti gli artisti si sono attenuti, impostata sul non colore, o meglio su un colore che affiora incerto, sporco, come per sottrazione, tra il bianco e il nero prevalenti.
Questo soprattutto nello spazio espositivo principale, ampio ambiente aperto dove i lavori, sia a parete che scultorei, si articolano come un percorso continuo, dai blu profondi delle nebulose di Marco Grimaldi alle costellazioni atomiche, rarefatte e immateriali, benché ispirate agli elementi minimi della materia, di Elisa Cella; dagli interni impossibili, vuoti, disperatamente bianchi delle fotografie digitali di Aqua Aura, al colore pieno in sé di vita, anche quando è solo colore e solo bianco o nero, delle tele di Giuliano Caporali; dalle trame di racconti, miti e vissuto dei lavori tessili di Loretta Cappanera, agli intrecci di seta e specchi, di sentimento e razionalità, di Manuela Toselli, fino alla realtà attuale, distillata da Matteo Suffritti in installazioni che, avvalendosi della fotografia, riassumono il dramma delle migrazioni, per esempio, in un paio di braccia che, sole, emergono da una vasca d’acqua. Mentre nei due torrioni, spazi dal carattere più marcato, che hanno la forza un po’ brutale delle architetture a destinazione difensiva, risuonano nuovamente i contrasti: in un torrione, la contrapposizione tra le costruzioni “fredde”, razionali e architettoniche di Nadia Galbiati, e le strutture “calde”, sorta di carapaci di vecchie lamiere, di Andrea Cereda; nell’altro, il contrasto tra una installazione, quella di Alex Sala, che pone in discussione l’individuo, più aleatorio delle “cose” concrete, oggetti e luoghi, dove l’individuo stesso abita, e una ricerca, quella di Angelica Consoli, in cui invece proprio la dimensione più profonda dell’io, il senso del sacro, si ritrova in piccoli oggetti quotidiani dalla valenza simbolico-religiosa.
Anche le opere dei torrioni sono improntate però al monocromatismo, anch’esse partecipano di quella tonalità d’insieme che è non solo una questione di colore, ma di poetica e di messaggio: l’esposizione al Castello di Casale si propone come un tappeto visivo che scorre fluido, da un lavoro all’altro, come una sorta di “sottofondo”, come un discreto accompagnamento ad una voce narrante che, però, è il silenzio. Questa voce, questo silenzio, “potremmo definirlo come una sorta di ‘Reale’ che si sovrappone ai linguaggi — scrivono gli artisti — come l’impronta del momento storico in cui la mostra si colloca, che è esterno ad essa eppure incombente. L’isolamento e la pandemia ci hanno allontanati gli uni dagli altri e ci hanno insegnato la diffidenza. Una diffidenza che è diventata lentamente distanza da tutto ciò che prima era la nostra quotidianità. Questa forzata realtà dentro la quale un organismo, piccolissimo e invisibile, ci ha condotto, ha modificato anche le dinamiche della nostra stessa attività di artisti, il nostro porci di fronte alla creatività. Nel sottofondo generale di questa sub-realtà (o neo-realtà) che ha cancellato ogni riferimento consueto, ogni abitudine; in cui ogni legame sociale, ogni naturale gestualità è intrisa di disinfettante e i volti sono coperti e cancellati da maschere, si sta perdendo il colore, l’espressione naturale dell’essere (o dell’esserci stati)”.
L’ora di Mosca ha dunque cambiato registro. Rispetto al primo progetto, che poteva essere letto come una ribellione, anche rabbiosa, al primo lockdown, come una pervicace rivendicazione d’esistenza, ora, con il protrarsi della pandemia, nell’incertezza della realtà che si profila, nella consapevolezza di essere dentro una svolta epocale, la riaffermazione della necessità dell’arte va fatta con voce sommessa. ” Eppure sotto questa coltre noi esistiamo. Siamo dentro una porzione di futuro, per quanto distopico — scrivono ancora gli artisti de L’ora di Mosca — La mostra però non vuole “urlare”, non vuole rivendicare nulla, anzi. Vorrebbe essere uno scorrere leggero di visioni, emozioni e pensieri, come a dire: ‘Noi siamo qui. Il nostro stato d’animo, sospeso e incerto, è come quello dello spettatore’. Come una fotografia in scala di grigio, come un quadro senza colore.
Entreremo in scena con un mormorio, per non disturbare, un brusio di sottofondo dentro il quale l’unica nota che si distingue è la nostra dichiarata ‘diversità’: il nostro essere scivolamenti di tono”.
https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2877430472492014&id=100006752676751&sfnsn=scwspmo
399° incontro della Libreria Bocca:
Giorgio Lodetti intervista Elisa Cella su L’ora di Mosca, presentando la Art Box
Col Patrocinio del Comune di Milano
@loradimosca.artproject
@elisa___cella
@manuela_toselli
@andrea_cereda_cer
@galbiatin
@aquaaura4762
@angelicaconsoli
@caporaligiuliano
@teux1978
@marcogrimaldi67
@alex.sala.125
@lorettacappanera

Il Peter Larsen Dance Studio è stato scelto per ospitare il corso Sensual Dance Fit. ideato da Carolyn Smith, giudice di Ballando con le stelle. La nostra Cristiana De Giglio ha effettuato la formazione direttamente con Carolyn e il suo Staff, per diffondere questo suo metodo al femminile anche ad Alessandria. Sensual Dance Fit è un programma per sole DONNE, creato e ideato da Carolyn Smith, per aiutare a ritrovare sensualità e femminilità attraverso semplici passi di ballo e esercizi di fitness. Info sulla pagina Facebook Sensual Dance Fit Alessandria


📯 𝐍𝐨𝐯𝐢𝐭𝐚’ 📯
Giornata del Contemporaneo
Paolo Masi è il protagonista della nostra Giornata del Contemporaneo.
In dialogo con Matteo Galbiati, curatore della mostra “Paolo Masi. Pittura, vibrazione e segno. 60 anni di ordinata casualità”, il maestro parla della sua ricerca e di un’opera inedita esposta in Galleria, porzione di infinito e campionario amplificato di tutte le possibilità del suo segno.
AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani
Direzione Generale Creatività Contemporanea
Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale
Racconto breve di Sergio PIZIO
La lussuosa e confortevole Villa Cristina sorgeva sulle possenti alture rocciose dell’estesa scogliera le cui pareti verticali si gettavano vertiginosamente a capofitto sul mare, regalando un panorama assolutamente seducente irreale e fiabesco. Il vento caldo di quella splendida mattina di luglio trasportava delicati profumi di fiori di giglio e sambuco deliziando l’olfatto. Il garrito dei gabbiani echeggiava lungo le poderose rocce scure, accarezzate e schiaffeggiate dal continuo sciabordio delle onde del mare che si infrangevano schiumando e frizzando come perlage di spumante.
Francesca finita di farsi una doccia si recò verso la stanza del soggiorno camminando a piedi nudi sulla soffice moquette verde acquamarina, aprendo di seguito le due grandi vetrate scorrevoli che sfociavano nell’ampio terrazzo interamente piastrellato di pregiato marmo bianco, restando a osservare per qualche istante quel panorama paradisiaco che si apriva dinnanzi, respirando avidamente quell’aria profumata.. Successivamente avanzò in maniera decisa raggiungendo la passerella realizzata in vetro infrangibile trasparente ancorata saldamente nella dura roccia scura, la quale si estendeva nel vuoto per circa una decina di metri. Francesca strinse tra le mani i tubolari d’acciaio anodizzato posti su ambedue i lati della passerella, restando a fissare quella lastra di vetro con occhi sbarrati dal senso di oppressione, percependo una crescente angoscia diramarsi in ogni parte del corpo.
Hai intenzione di passare così l’intera giornata? >> esclamò Cristina in maniera ironica tenendo tra le mani due bicchieri colmi di una fresca spremuta d’arancia. << Impressionante, vero?>>soggiunse ammiccando porgendole il bicchiere.Francesca sgranò gli occhi. << Direi spaventoso>> esclamò stringendosi nelle spalle, sorseggiando la fresca spremuta.<< Per quale motivo lo hai costruito, tu soffri di vertigini>>Cristina sorrise fissandola intensamente negli occhi.<< Mi sei mancata molto lo sai? >>Francesca annuì dondolando il capo. << Anche tu>> mormorò abbracciandola, socchiudendo per qualche secondo le palpebre, provando una forte emozione tracimare con impeto nel cassetto dei ricordi.<< Adoperi ancora quel profumo >> pronunciò Francesca con un filo di voce, cercando di reprimere lo tsunami emotivo.<< Non ho mai smesso di farlo, non ci riesco >> sussurrò con voce immersa all’interno di un nostalgico sorriso.<< Certo, capisco cosa intendi dire…>><< Ti seguo sempre lo sai? >> esclamò Cristina cambiando discorso e tono di voce allontanando quell’ombra malinconica.<< Cosa…? >> << La tua pagina Facebook, i tuoi meravigliosi dipinti e le mostre delle gallerie d’arte dove esponi i quadri, le interviste che rilasci alle riviste specializzate dedicate all’arte e cultura della tecnica riguardante la prospettiva del disegno e dei colori associati alle ombre e riflessi per dare al dipinto stesso un’anima >>Francesca spalancò i grossi occhi azzurri diventati improvvisamente lucidi, portandosi ambedue le mani sul viso.<< Mio Dio…proprio così le sensazioni che provo nel dipingere lambiscono dimensioni surreali e introspettive, così intense da provare una forte emozione >> esclamò con enfasi.<< Sono felice e sorpresa allo stesso tempo >><< Non ti seguo solamente virtualmente su Facebook, sono stata presente in quasi tutte le tue esposizioni nelle gallerie d’arte: Roma,Parigi, Montreal, Austria, Madrid e l’ultima a gennaio a Londra >><< Che cosa, perché non mi hai mai detto nulla neppure durante l’ultima telefonata >> sbottò Francesca fissandola negli occhi.<< Perché questo è il tuo momento, la pagina della tua vita >><< Ma che stai dicendo, invece sarei stata felicissima di poterti vedere seduta in prima fila, avrei attinto sicuramente più coraggio nell’incrociare il tuo sguardo>><< Non ne hai bisogno sorellina>> commentò Cristina. << Hai sempre dimostrato un’eccellente capacità nel comunicare con le persone, parlando dei tuoi lavori con assoluta chiarezza>>Seguì una breve pausa, nella quale le due sorelle sorseggiarono la spremuta d’arancia osservando la linea di confine che univa il cielo con il mare immergendosi totalmente in quella poesia di immagine.
<< Come sta lui >> domandò Francesca continuando a fissare il mare.<< Davvero ti interessa saperlo?>><< Abita ancora a Lugano con quella giovane troietta? >> soggiunse Francesca con tono sarcastico e sprezzante.<< Stanno ancora insieme >> confermò Cristina seguendo con lo sguardo il volo di un gabbiano. << Dipingerai qualcosa in questi giorni, qui puoi trovare l’ispirazione per…>><< Hanno dei figli? >> esclamò Francesca con foga.Cristina sospirò rimanendo in silenzio.<< Ti ho chiesto se hanno hanno dei figli >> insistette Francesca.<< Si, un figlio >> Francesca emise una breve risatina nervosa, voltandosi verso la sorella assumendo in volto un’espressione inquietante..<< Caspita che bel quadretto di famiglia: un padre bastardo una troietta e un bastardino di fratello…>><< Basta così >> sbraitò la sorella agitando una mano a mezz’aria.<< Non capisci che così ti fai solamente del male, dimenticalo…>><< Come posso dimenticare quello che ha fatto a nostra madre, tu ci riesci…dimmelo Cristina, ci riesci a spegnere la mente quando appaiono quelle scene e quelle urla strazianti…ti prego dimmi se riesci a farlo >> la voce di Francesca si infranse sul volto teso e smarrito della sorella, la quale la strinse a sé fortemente, carezzandole i capelli.<< Hai ragione sorellina non ci riesco e maledico nostro padre per quello che ha fatto, lo maledico con tutta me stessa, ma penso anche che la vita continua e bisogna viverla seppure con il cuore che sanguina >>Francesca annuì con un gesto della testa.<< Non doveva morire la mamma >> mormorò digrignando i denti.<< Hai ragione. Per questo motivo continuo a mettere il suo profumo, mi sembra di averla sempre accanto sostenendomi per affrontare i momenti in cui la vedo spirare sotto i colpi di bastone inferti da quel bastardo alcolizzato con inaudita violenza, provando dolore rabbia e frustrazione >><< Lei ci nascose all’interno della legnaia per proteggerci>> ricordò Francesca con occhi lucidi.Rimasero abbracciate ancora per qualche minuto, consolandosi a vicenda, riprendendo a discutere di altre cose.<< Non mi hai ancora detto perché hai costruito quella strana passerella >> domandò Francesca indicandola con lo sguardo .<< Anche un ingegnere ha le sue stravaganze. Aspettami qui vado a prendere una cosa >> pronunciò Cristina dirigendosi rapidamente all’interno del soggiorno. Ritornando subito dopo con una foto stretta in una mano.<< Osserva questa foto Francesca>><< Questa sono io sul treno all’età di diciotto anni>><< Si esattamente, ora voltala e guarda>> esclamò Cristina in maniera complice.Francesca eseguì restando meravigliata nell’osservare il disegno che fece all’epoca, una passerella analoga a quella costruita da sua sorella e una frase che recitava:”Ci incontreremo a metà percorso sospesi nel baratro della vita sostenuti dall’amore ” ciao mamma.
