“Dea e Donna” è il titolo della mostra della poliedrica artista Leonarda Nada Nuovo, che sarà inaugurata giovedì 10 marzo 2022, alle ore 18, alle Sale d’Arte di Via Machiavelli 13 ad Alessandria. L’iniziativa realizzata da CulturAle Costruire Insieme, Convegni di Cultura Beata Maria Cristina di Savoia e dal CIF Alessandria (Centro Italiano Femminile) rientra […]
Domenico D’Oora – Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea
DOMENICO D’OORA
CROMACRONIE
Testo critico Marco Tonelli
Inaugurazione: sabato 12 marzo h 11.00
12 marzo – 30 aprile 2022
Santo Ficara Arte Moderna e Contemporanea Via Arnolfo, 6/L, 50121 Firenze, Tel. 055.2340239 dal lunedì al sabato dalle 10,00/12.30 – 16,00 -19,00 http://www.santoficara.it – email: info@santoficara.it
DOMENICO D’OORA
Nasce a Londra nel 1953, vive sul Lago Maggiore. Dopo il Liceo Artistico nel 1976 si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera con Guido Ballo. In Accademia frequenta le lezioni di Psicologia della forma e Cromatologia, tenute da Cesare Musatti e L. Veronesi, contemporaneamente segue le lezioni di Filosofia Teoretica tenute da Enzo Paci e P. A. Rovatti all’Università Statale.
Nella seconda metà degli anni ’70, D’Oora sviluppa un ciclo di lavori denominati “Decostruzione del linguaggio verbo/visivo-Lo spazio della mente”. Tiene la sua prima mostra personale dal titolo In Credibile Pittura, nel 1987 a Torino, mostra che viene segnalata da Mirella Bandini su Tuttolibri. La sua ricerca caratterizzata dall’uso del colore e dei materiali in chiave percettiva, inizia nella seconda metà degli anni ’80. Scrivono criticamente del suo lavoro in questi anni, tra gli altri, Elena Pontiggia, che presenterà in catalogo due sue mostre personali, e Vincenzo Accame.
Dagli inizi degli anni 2000 le sue opere sono connotate dall’offrirsi di un colore senza limiti, in una multidimensionale reale fisicità, dove assoluto e divenire fenomenico appaiono percezione intangibile. E’ del 1991 la mostra “D’Oora Dangelo Staccioli” presso la Galleria Spriano di Omegna galleria con cui nel 1992 parteciperà per la prima volta ad Artefiera Bologna con opere di Calderara, Radice, Rho. L’idea di spazio e colore è indagata da D’Oora anche nell’ideale rapporto con un altro artista lacustre, come ricordato criticamente da Fabrizio Rovesti in “D’Oora e la Collezione Calderara” nel 1991.
Nel 1993 tiene alla Verifica 8+1 di Venezia una mostra personale, a cura di Alberto Veca, che lo presenta con il saggio “Dell’oggetto”. A partire dagli anni 2000 inizia una riduzione/concetrazione minimale con superfici monocrome realizzate tramite il sovrapporsi di numerose velature e con telai svasati a 45 gradi, producendo un effetto di pittura-scultura monolitica; è del 2003 la personale “Painting at present”, presso Cavenaghi Arte di Milano accompagnata da un catalogo con testo di Rachele Ferrario, la successiva, “Monochrome”, del 2008, sarà introdotta da Angela Madesani.
Intensa è la sua collaborazione espositiva con gallerie in Italia, Germania e Svizzera realizzando circa 50 mostre personali. Presso la Lazertis Galerie di Zurigo nel 2008 tiene la personale “Absolute Farbe”, partecipa poi ad alcune collettive, tra cui “Bonfanti, Castellani, Dorazio, D’Oora, Di Robilant, werke auf papier” e “Italienische Kunst von 1965: Capogrossi, Dorazio D’Oora, Matino” e, nel 2012 vi tiene una seconda mostra personale. Sempre in Svizzera ha esposto alla Galerie Lidiya Yametti di Bachenbulach nel 1991, al Deutsches Kulturzentrum, e a DeltaZeroArt di Lugano e collaborato con la Galleria Folini Arte Contemporanea di Chiasso con la quale ha realizzato le personali “Opere” a cura di Claudio Cerritelli nel 2005 e “Painting Now” a cura di Marco Meneguzzo nel 2012. Espone in Germania con la storica Galerie Appel di Francoforte dove nel 2009 la mostra personale “Absolute Farbe” è presentata da Martin Engler, curatore della collezione di Arte Contemporanea dello Städel-Museum di Francoforte, nel 2014 la seconda mostra personale “D’Oora Neue Bilder” tenuta in contemporanea con la sua seconda personale alla Galleria del Milione di Milano è presentata da Giorgio Bonomi. Dal 2012 partecipa assiduamente ad Art Karlsruhe, mentre sempre con la Galerie Appel nel 2012, è esposto ad Arte Fiera di Bologna con uno stand personale e opere di Max Cole, A. Gilberg, K. Gonschior, M. Hafif, J. Zeniuk, Nel 2011 espone in collettive al Museum fur Angewandte Kust di Francoforte e nel 2015 al IHK Frankfurt, e al Kunstverein di Bad Nauheim. Sempre a Francoforte è stato presente dal 2005 alla Frankfurter Westend Galerie in mostre collettive, tra cui, nel 2008, ad Abstrakte Landschaften. In Italia tra le presenze a collettive: Cinquant’anni di Astrattismo nelle collezioni della Galleria d’Arte Moderna Contemporanea, Gallarate, 1996; Oltre il Monocromo, Fondazione Zappettini, Chiavari, 2004; Pittura Aniconica 1968-2007, Casa del Mantegna, Mantova 2008; D’Oora Olivieri Vago, Palazzo Pretorio, Cittadella, 2008; tre edizioni di BAG Bocconi Art Gallery-Röntgen1, Università Bocconi, (2011, 2012, 2017). Ha altresì esposto in mostre collettive in spazi pubblici e privati tra cui: Casa centrale dell’Arte di Mosca, Tiblisi, Baku; Galleria Santo Ficara, Firenze, Head Quarters Pirelli Bicocca Milano; Tikkun, Milano; La Permanente Milano; Palazzo Correr, Venezia; Arte Struktura Milano; Palazzo Leone da Perego Legnano; Museo Casa Bianca Malo; Trevi Flash Art Museum Trevi; Galleria Sincron Brescia; Civica Galleria Ai Molini Portogruaro; Palazzo Riso Arte Contemporanea Palermo; Museo D’Annunzio Segreto, Vittoriale degli Italiani Gardone (BS). Tra gli altri hanno scritto: Bruno Bandini, Gabriela Blumer Kamp, Roberto Borghi, F. Ruth Brandes, Maria Campitelli, Luigi Cavadini, Diego Collovini, Simone Cornaro, Elena Di Raddo, Anna Finocchi, Alberto Fiz, Matteo Galbiati, Ingrid Isermann, Suzanne Kappeler, Gérard-Georges Lemaire, Maurizio Medaglia, Giuliano Menato, Giuseppina Panza di Biumo, Demetrio Paparoni, Francesca Pola, Giancarlo Politi, Riccardo Prina, Mario Raciti, Luigi Sansone, Christoph Schütte, Mario Stefani, Aldo Tagliaferri, Paolo Thea, Emma Zanella, Silvio Zanella. D’Oora ha altresì presentato in catalogo il lavoro di artisti quali: Alberto Burri, Dadamaino, Gino De Dominicis, Piero Dorazio, Paolo Gioli, Hans Hartung, Achille Perilli, Vittorio Matino, Sandro Martini, Italo Valenti. Dal 1998 è conduttore del Laboratorio di Arteterapia Materiangelica della della U.O. Psichiatria Verbano 1. Il suo lavoro è presente in numerose collezioni, all’estero e in Italia tra cui quella di Giuseppina Panza di Biumo. (www.pitturaanalitica.it)
Questo numero di “Titolo” tratta dell’oblio nell’arte contemporanea. Gli articoli non riguardano tanto, o non solo, i “dimenticati” ma anche come alcuni artisti affrontano nella loro poetica e nei loro lavori questo tema.
Sappiamo che l’oblio è necessario alla stessa memoria (tema che abbiamo affrontato nel numero precedente), dato che non possiamo restare attaccati indissolubilmente al passato e che non si può immagazzinare tutto nel nostro cervello e nei nostri occhi. Infatti il passato è sì necessario al presente e alla progettazione del futuro ma in parte deve essere, per così dire, “cancellato” perché la memoria deve conservare solo il necessario o quello che si ritiene tale.
Certamente spesso si sbaglia nell’esercitare l’oblio e la memoria: questo numero della rivista vuole porre il problema, attraverso exempla, per stimolare la riflessione individuale del lettore.
SANDI RENKO BIOGRAPHY
Di origini italo-slovene, Sandi Renko nasce a Trieste nel 1949. Inizia a disegnare all’Istituto d’Arte Nordio, dove impara da maestri come lo scultore Ugo Carà e il designer Marcello Siard, da Miela Reina ed Enzo Cogno, giovani protagonisti dell’arte d’avanguardia triestina.
All’inizio degli anni Settanta si trasferisce a Padova dove apre uno studio di design, comunicazione visiva e art direction, collaborando con aziende leader nel settore del mobile e dei complementi d’arredo.
A Padova conosce Edoardo Landi e, stimolato dal contesto artistico e intellettuale che risente ancora delle esperienze dell’arte cinetica e programmata del gruppo N, partecipa a collettive, happenings ed eventi estemporanei. Va consolidando l’affinità con l’arte programmata e l’optical art, e definisce così il suo linguaggio artistico e la sua personale tecnica.
Negli anni continua a progettare in parallelo design e arte con uguale rigore e metodo, con creazioni di grande pulizia ed equilibrio in entrambi i campi. Incoraggiato da Alberto Biasi intensifica la produzione artistica ed espone con regolarità, in collettive assieme a Sara Campesan, Franco Costalonga, Jorrit Tornquist e altri e in numerose personali in Italia, Slovenia, Austria.
Vive e lavora fra Padova e Trieste; amante degli spazi silenziosi e degli orizzonti aperti li ricerca salendo in montagna o traversando i mari in barca a vela.
Sandi Renko was born in Trieste in 1949, of Italian-Slovenian origin.
He starts his art practice at the local Nordio Arts Institute, where his teachers are the sculptor Ugo Carà, the designer Marcello Siard, and Miela Reina and Enzo Cogno, young representatives of the avant-garde art in Trieste.
In the early Seventies Renko moves to Padua to establish a studio in interior design, visual communication and art direction. He works for leader companies in the production of furniture, lighting and objects.
In Padua he meets Edoardo Landi. Inspired by the artistic and intellectual context marked by the Gruppo N experiences in Kinetic and Programmed Art, he participates in collective shows, happenings and events, strengthening his affinity for Programmed and Optical Art, thus defining his artistic language and his personal technique.
In the course of time he devotes himself to design and art with equal precision and method, with creations of great elegance and balance in both fields. Supported by Alberto Biasi he intensifies his art production and exhibits it in group shows with Sara Campesan, Franco Costalonga, and Jorrit Tornquist and in several individual expositions in Italy, Slovenia, Austria.
Renko lives and works between Padua and Trieste; lover of silent spaces and open horizons, he seeks them by ascending the mountains or sailing across the seas.
Giovedi 24 febbraio 2022 alle ore 21:00 II incontro
presso il salone della S.O.M.S. in Corso Acqui 158, in Alessandria
Partecipazione consentita ai possessori di Green Pass Rafforzato
(nel rispetto della normativa vigente contro la diffusione del Covid-19)
“Riprendono le “Serate di fotografia” a cura di Daniele Robotti, in collaborazione con LiberaMente Laboratorio di idee.
“La storia della fotografia in 10 fotografe + 1” è il titolo del secondo incontro della serie. Dieci fotografe, più una, che hanno fatto “svoltare “ la visione fotografica, autrici non convenzionali talvolta al limite tra il loro vissuto e le opere prodotte, tra visioni originali e non convenzionali, una grande fotografia nata da grandi sensibilità.
In questo secondo appuntamento Daniele Robotti racconterà in modo discorsivo e molto informale chi sono queste 10+1 fotografe, come hanno cambiato il modo di costruire immagini, quale è stata la loro visione e come hanno trasferito in uno scatto un pensiero, un’idea che è riuscita a rivoluzionare da un periodo storico all’altro il modo di vedere e fare fotografie per intere generazioni di fotografi.
Un racconto arricchito dalla proiezione di una serie di fotografie, tra le più rappresentative e iconiche della produzione di ciascuno dei 10+1 fotografe.
La partecipazione è libera e aperta a tutta la cittadinanza, si richiede green-pass rafforzato.”
Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di Idee commenta :
“Secondo appuntamento del Progetto ideato da Daniele ROBOTTI “Storie di Fotografia”, serata tutta al femminile in quanto si tratterà di fotografe e delle loro opere “.
BIOGRAFIA
Daniele ROBOTTI è un fotografo professionista specializzato nelle immagini di natura, in particolare la documentazione del comportamento degli animali e il loro rapporto con l’uomo, con trent’anni di esperienza in campo fotografico: dalla fotografia di cronaca ai viaggi, dal reportage sociale alla fotografia naturalistica, in agenzia di cronaca e di natura. Ha partecipato alla realizzazione di opere editoriali per i seguenti Editori: DeAgostini, Calderini – Il Sole 24 Ore, Kosmos, Mondadori, Edagricole.
Nel 2016 ha fondato Dogs and More srl una realtà specializzata nella formazione professionale nei campi del comportamento animale e fotografico, al di fuori di queste produzioni trovano spazio altri progetti su argomenti, storie e soggetti legati alle aree del reportage sociale, del ritratto e della fotografia fine-art.
Inoltre ama sperimentare la fotografia astratta e concettuale, e condividere la sua visione fotografica con tutti, senza distinzioni di marca fotocamera, budget, ed esperienze!
Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di Idee
nel rispetto della normativa vigente contro la diffusione del Covid-19)
INVITA
all’inaugurazione della mostra dal titolo
“OLTRE L’APPARENZA ”
di Lorella LIBRALESSO
Domenica 20 febbraio 2022 alle ore 11, 00
presso
BIO CAFÈ Via dell’Erba, 12 – Alessandria Tel. 0131-262932
Evento del Progetto ARTE DIFFUSA
La mostra resterà esposta fino al 31 marzo 2022
Fabrizio PRIANO, Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente Laboratorio di Idee, commenta:
“Con la mostra dedicata alla Pittrice Lorella LIBRALESSO proseguono gli appuntamenti del Progetto ARTE DIFFUSA, eventi dedicati all’Arte presso alcuni locali della nostra Città. Alcune maschere sono state tramandate dalla lunga tradizione teatrale e letteraria della Commedia dell’Arte. Secondo la storia del Carnevale le maschere italiane rappresentano vizi e virtù. Con le sue opere la Pittrice interpreta sentimenti contrastanti di chi indossa fisicamente o virtualmente una maschera ”.
“Oltre l’apparenza”
Le maschere sono sempre state usate per vari scopi, dal nascondersi ad assumere l’aspetto di Dei..ad esorcizzare la morte..
La mettiamo virtualmente tutti i giorni per stare in mezzo agli altri, per non far trasparire emozioni, sentimenti, per proteggere il nostro essere, la nostra essenza.. una protezione per l’intimitá, o per essere noi stessi..
É un argomento molto interessante e molto vasto: ho voluto rappresentare quello che in questo momento mi emoziona di piú.. un viaggio tra l’apparenza e le emozioni..
Lorella Libralesso
Lorella Libralesso
Biografia
Nata a Valenza e residente a Montecastello, un paese del Monferrato. Autodidatta: cresciuta tra i colori che mio padre, artigiano decoratore, preparava per i suoi lavori.
Amante del disegno, ho iniziato a dipingere animali e volti sui sassi, passando successivamente alle tele. La pittura mi appassiona tantissimo e soprattutto il ritratto: mi piace vedere un volto che poco a poco si forma sulla tela.
Dipingere mi emoziona e mi piacerebbe che i miei quadri emozionassero chi li guarda.
Ho iniziato ad esporre i miei dipinti dal 2005 in provincia di Alessandria e poi dal 2008 in poi si sono susseguite diverse esposizioni in varie cittá italiane come Genova, Milano, Torino, a Fano durante la presentazione di un libro del Prof.Vittorio Sgarbi, Bagheria, Parma, Padova,Venezia e all’estero a Montecarlo – Principato di Monaco.
Nel 2018 ho partecipato alla Mostra “Angeli e Demoni” organizzata dal Prof. Giorgio Gregorio Grasso nel Castello di Fombio (Lodi).
Nel 2021 ho partecipato alla Mostra, iniziata a Rocca Brivio Sforza- S. Giuliano Milanese (MI) e poi proseguita per varie cittá italiane “La Divina Commedia” .
PUBBLICAZIONI
Dal 2009 varie pubblicazioni su Riviste e Cataloghi d’Arte e negli ultimi anni:
2015 – LIBRO PER BAMBINI “UN SASSOLINO E UNA BOLLA” – FILASTROCCHE DI APOLA E ROLLA” scritto da Paola Borio Buccioli – Illustrazioni di Lorella Libralesso – ISBN 9788891196453;
2018 – ARCHIVIO delle Grafiche di Vittorio Sgarbi – Collezione per un futuro museo di arte contemporanea – ISBN 9788894128031;
2019 – CATALOGO DELL’ARTE MODERNA MONDADORI C.A.M. N. 55;
unitedaroundaportrait proposes to united us around a portrait, ours, that of the doctor or the nurse who treats us, the portrait of the artistic and cultural community which continues to bring art to life….
We are all expressions of this pandemic period that the world is facing.
unitedaroundaportrait offers to create a large real and virtual community by requesting a selfie which will be transformed into a real digital portrait through the use of the Interactive Star App.
Everyday a series of portraits will be published, expressing a positive outlook and becoming the common voice, the hope, the impulse towards the possibility of creating new dynamics which aim at a solidarity without borders. We are not alone. We are all united, united to survive, united for the love of art, united through our portraits. .
Unritrattoperunirci propone di unirci attorno a un ritratto, il nostro, quello del medico o dell’infermiere che ci sta curando, il ritratto della comunità artistica e culturale che cerca di continuare a fare vivere l’arte…. Siamo tutti le espressioni di questo periodo di pandemia che il mondo sta affrontando. #Unritrattoperunirci propone di creare una grande comunità reale e virtuale chiedendo un selfie che verrà rielaborato in un vero e proprio ritratto digitale grazie all’utilizzo dell’applicazione Interactive Star App.
Ogni giorno verrà pubblicata una serie di ritratti che sarà l’espressione di un pensiero positivo che diventerà la voce comune, la speranza, lo slancio verso varie possibilità di creare nuove dinamiche che mirano a una solidarietà senza confini. Non siamo soli. Siamo tutti uniti, uniti per sopravvivere, uniti per l’amore dell’arte, uniti attraverso i nostri ritratti.
unritrattoperunirci
Finalisti del premio artistico digitale Cinello Unlimited.
Un ritratto per unirci @marsigliastar
Nel contesto della quarantena iniziata nel marzo 2020 nasce il progetto ′′ Un ritratto per unirci ′′ di Vincenzo Marsiglia. Il progetto, sviluppato oltre tre mesi, ha coinvolto oltre 400 persone, provenienti dal mondo dell’arte e della cultura ma non solo, molti medici, infermieri, nuovi eroi che combattono ogni giorno e amanti dell’arte che credono nel potere innovativo di quest’ultimo. Il progetto ha attraversato rapidamente i confini dell’Italia ed è stato accolto con entusiasmo in vari paesi perché l’arte progetta nuove immagini e nuove rappresentazioni nell’immaginazione dello spettatore e permette di generare un nuovo pensiero, una luce salvifica e la speranza di un mondo migliore. I ritratti d’arte di Vincenzo Marsiglia sono un gesto rappresentativo dell’era digitale e sono anche simbolo di speranza ed espressione di un pensiero positivo e universale. L ‘ intento era quello di creare una comunità reale e virtuale chiedendo un Selfie rielaborato in un vero e proprio ritratto digitale grazie all’App Interactive Star, realizzata nel 2012. Un ritratto digitale che come tutte le opere dell’artista si sviluppa a partire da una stella a quattro punte che nel tempo è diventata il suo segno distintivo. Community virtuale perché il progetto nasce attraverso social media come Instagram e Facebook dove ogni giorno, dal 4 aprile, è stata pubblicata una serie di ritratti. http://www.cinellounlimited.it
“Unritrattoperunirci”, il progetto digitale di Vincenzo Marsiglia nato durante la pandemia. Centinaia di volti elaborati con la tecnologia “Unità Marsiglia”. Lo spettacolo delle proiezioni sulla facciata del Comune di Cremona ogni sera, dalle 17:00-24:00 dall’8 dicembre 2021 al 09 gennaio 2022. Anche il mio !! Grazie Vincenzo Marsiglia
Di origini italo-slovene, Sandi Renko nasce a Trieste nel 1949. Inizia a disegnare all’Istituto d’Arte Nordio, dove impara da maestri come lo scultore Ugo Carà e il designer Marcello Siard, da Miela Reina ed Enzo Cogno, giovani protagonisti dell’arte d’avanguardia triestina.
All’inizio degli anni Settanta si trasferisce a Padova dove apre uno studio di design, comunicazione visiva e art direction, collaborando con aziende leader nel settore del mobile e dei complementi d’arredo.
A Padova conosce Edoardo Landi e, stimolato dal contesto artistico e intellettuale che risente ancora delle esperienze dell’arte cinetica e programmata del gruppo N, partecipa a collettive, happenings ed eventi estemporanei. Va consolidando l’affinità con l’arte programmata e l’optical art, e definisce così il suo linguaggio artistico e la sua personale tecnica.
Negli anni continua a progettare in parallelo design e arte con uguale rigore e metodo, con creazioni di grande pulizia ed equilibrio in entrambi i campi. Incoraggiato da Alberto Biasi intensifica la produzione artistica ed espone con regolarità, in collettive assieme a Sara Campesan, Franco Costalonga, Jorrit Tornquist e altri e in numerose personali in Italia, Slovenia, Austria.
Vive e lavora fra Padova e Trieste; amante degli spazi silenziosi e degli orizzonti aperti li ricerca salendo in montagna o traversando i mari in barca a vela.
Sandi Renko was born in Trieste in 1949, of Italian-Slovenian origin.
He starts his art practice at the local Nordio Arts Institute, where his teachers are the sculptor Ugo Carà, the designer Marcello Siard, and Miela Reina and Enzo Cogno, young representatives of the avant-garde art in Trieste.
In the early Seventies Renko moves to Padua to establish a studio in interior design, visual communication and art direction. He works for leader companies in the production of furniture, lighting and objects.
In Padua he meets Edoardo Landi. Inspired by the artistic and intellectual context marked by the Gruppo N experiences in Kinetic and Programmed Art, he participates in collective shows, happenings and events, strengthening his affinity for Programmed and Optical Art, thus defining his artistic language and his personal technique.
In the course of time he devotes himself to design and art with equal precision and method, with creations of great elegance and balance in both fields. Supported by Alberto Biasi he intensifies his art production and exhibits it in group shows with Sara Campesan, Franco Costalonga, and Jorrit Tornquist and in several individual expositions in Italy, Slovenia, Austria.
Renko lives and works between Padua and Trieste; lover of silent spaces and open horizons, he seeks them by ascending the mountains or sailing across the seas.
La Cittadella, ancora notte. C’è una porta abbastanza larga, posizionata di traverso, in mezzo al palco. Soltanto la parte dove si trovano tutti gli attori è un po’ illuminata. L’altra metà è completamente buia. C’è un’enorme folla, tranquilla e in coda.
Amalia, Dino, Berta, Oreste, Eroc, due soldati, popolo.
voce di Dino: (35)
a b a b a b c c
(la gente che è in coda chiacchiera tranquilla. Alcune persone hanno portato con sé i propri animali domestici: cani, gatti, ecc. Si sentono anche i versi di alcuni: cavalli, pecore, galline. Amalia arriva, seguita da Dino e da Berta. La folla inizia ad applaudire con entusiasmo)
Amalia: ‘E arrivato il nostro giorno! (ancora applausi) Non vi spaventate per la lunghezza della coda. Non c’è altro da fare che entrare, quindi si andrà avanti abbastanza veloci. Vedo che portate anche i vostri animali. Saranno benvenuti anche loro! (la folla applaude)
Dino: Guarda il cielo. Tra un po’ è l’alba. Amalia, anche se io dovessi morire adesso, morirei felice. Ti amo!
(la prende e la bacia con passione)
Ti amoooo!
(qualcuno grida “Viva l’amore!”)
Amalia: Ti amo anch’io, amore grande!
(Berta si emoziona)
(Esce un filo di luce dalle fessure della porta)
Una donna: Guardate! Esce luce, dalla porta!
(Gran clamore. Arrivano due soldati, che si fermano davanti alla porta)
Primo soldato: Quando siete entrati tutti, entriamo anche noi.
Amalia: Non fate entrare i malintenzionati. State all’occhio.
Secondo soldato: Sarà fatto.
(si spostano di qualche passo)
Amalia. A dopo, amore mio. (bacia Dino) A dopo, Berta (le passa la mano sul viso)
(rivolta alla folla) Ci vediamo tutti di là, nella nostra nuova casa!
(lungo applauso)
(gira la maniglia della porta, aprendola tutta. Ne esce una luce forte, quasi accecante. Quando attraversa la porta, la parte del palco in cui si trovano gli altri diventa buia, quella in cui si trova Amalia è illuminata. Sullo sfondo si vede la Cittadella coperta di neve. Amalia si guarda intorno. Apre le braccia e fa un lungo respiro. Arrivano Oreste ed Eroc)
Eroc: Benvenuta alla Nuova Era!
Oreste: Benvenuta alla vita che inizia da capo!
Amalia: Sento come se l’aria fosse diventata improvvisamente più pulita. C’è pure la neve! E quanta ce n’è!
Oreste: Sei sullo stesso posto di prima, ma sono passati più di trecentomilla anni.
Amalia: Cosa? Dove è finito Dino, Berta e tutti gli altri?
Oreste: Arriveranno tutti, non preoccuparti. Tra un po’ saranno tutti qui. Arrivate appena in tempo di vedere la vita ripartire, dopo una breve era glaciale. È come se il mondo si fosse conservato nel congelatore. Ora dovete decidere cosa tenere ancora e cosa dovete eliminare. Il disgelo è iniziato adesso.
Amalia: Era glaciale… incredibile.
Oreste: A causa del rapido scioglimento dei ghiacciai, i mari sono diventati sempre più dolci…
Amalia: … finché i raggi solari non sono più riusciti a scaldare la terra, giacché l’acqua dolce fa da repellente. Siccome la temperatura dei mari è diventata sempre più bassa, di conseguenza anche quella dell’intera Terra si è abbassata drasticamente.
Oreste: Proprio così.
Amalia: Fu quella la causa dell’estinzione?
Eroc: Diciamo che quello fu il colpo di grazia. Il freddo glaciale arrivò di colpo, ma ormai c’erano delle guerre così spietate di cui è meglio non parlarne neanche. L’umanità era così presa da cose vili, che non riuscì a difendersi in tempo dal freddo.
Oreste: Ancora una volta una parte del vostro popolo fu messa in salvo.
Amalia: Voglio capire tutta questa faccenda! Raccontatemi tutto, vi prego!
Oreste: Hai tutte le risposte dentro la tua testa. Il tuo compito, adesso, non è dare le risposte sulla verità delle cose, bensì quella di cercare le domande giuste. Solo così capirai tutto in modo spontaneo, come è giusto che sia.
Eroc: Le regole che hai creato ci sembrano le più valide di sempre. Se non sprecate il vostro tempo a fare la guerra, se non uccidete la vostra curiosità adorando gli dèi, se mettete la ricchezza della vita dinanzi a quella dei soldi, ce la farete. E questa volta ce la farete, ne siamo fiduciosi.
Amalia: Ce la faremo.
(entra Dino, poi Berta, seguiti da tutti gli altri. Sono tutti stupiti di vedere così tanta neve. Si abbracciano tutti, si baciano, cantano, fanno festa. Eroc e Oreste escono di scena. Amalia, entusiasta, dà il benvenuto a chi sta entrando, correndo verso Dino. Si abbracciano e si baciano)
Oreste, Eroc! (guarda per terra, con un velo di tristezza) Sono andati via.
(la alzano per aria)
La prossima meta è l’Universo! L’Universo!
(clamore, poi buio e silenzio)
voce di Dino: (36)
a b a b a b c c FINE
Amalia. Un’epica moderna
Riassunto:
Dopo una lunga crisi, iniziata nel 2008, e non ancora finita, ogni speranza di ripresa è quasi svanita. La storia si svolge nel 2020, ad Alessandria, in un clima sociale molto teso, a causa della mancanza di lavoro, continui fallimenti aziendali, riduzione di ogni diritto e dignità, caroviveri, assenza di idee, criminalità in aumento e totale sfiducia nella classe dirigente. A livello mondiale la situazione è ancora più drammatica: enormi esodi demografici, intensificazione delle guerre in corso, scarsità di acqua, desertificazione di vaste aree agricole. Occorre, quindi, un eroe, capace di salvare almeno una parte della umanità, guidandola verso una Nuova Era, in cui la felicità dell’uomo è reale e consapevole. C’è bisogno di Amalia, poiché è lei la protagonista di questa svolta, ed è Oreste, un personaggio pressoché mistico, che sarà la sua guida, nonché annunciatrice delle sorti del mondo. Racconta la storia il suo amico giornalista, Dino, che inizialmente stenta a credere a quello che sta succedendo ad Amalia.
Personaggi:
Amalia………….trentenne, portamento atletico, intelligente, sicura di se stessa, fotografa. Dino……………..trentenne, un po’ trascurato nell’abbigliamento, carattere agitato, giornalista. Berta…………….quarantenne, sorella di Dino, dolce e apprensiva, disoccupata. Oreste…………..giovane, bella ed intrigante. Eroc……………..cinquantenne, galante e affascinante.
soldati popolo
Indice
Atto I (presentazione dei fatti)
scena I scena II scena III scena IV scena V scena VI
Atto II (sviluppo)
scena I scena II scena III scena IV scena V scena VI
Atto III (conclusione)
scena I scena II scena III scena IV scena V scena VI
(Dino apre la finestra. Si sente un gran rumore arrivare da fuori: urla e fischi)
Dino: Questa gente è davvero arrabbiata! Accidenti! (chiude la finestra, quindi si attenua il rumore)
(Berta entra ansimante)
Berta: Dino, sai cos’è successo ‘stanotte? Tutta la Città del Vaticano è stata distrutta, rasa al suolo!
Dino: (sorridendo) Buongiorno! Sì, lo sapevo già.
Berta: Hai sentito la notizia?
Dino: No, l’ho saputo dalla bocca dell’artefice stessa.
Berta: ‘E stata quindi Amalia l’artefice?
(entra Amalia)
Amalia: Sì, sono stata io. Buongiorno, Berta. (le sorride)
(Dino le va incontro, le prende le mani e la bacia sulle labbra)
Berta: Ma…ma… qualcosa mi sfugge! (va a sedersi sulla poltrona) Non sapevo ancora che voi due… insomma…(sorride) anche se la cosa non mi sorprende affatto.
Amalia: Era una questione di tempo.
Dino: Prima o poi doveva succedere.
Berta: Che bello! Comunque solo voi due non sapevate che era una questione di tempo e che prima o poi doveva succedere. Io, e mica solo io, lo sapevamo tutti da mo’.
(Dino apre la finestra e si sente lo stesso chiasso di prima)
Dino: Che baccano! Ti sei riposata un po’? Quando mi sono alzato sono rimasto ad osservarti, mentre dormivi.
Amalia: Ho dormito un paio d’ore. Mi sento abbastanza riposata, però.
Berta: Ma con cosa hai raso a terra la Città del Vaticano? A quanto pare è come se lì fosse capitato un terremoto , facendo tremare tutto fin quando l’intera area non è diventata un mucchio di macerie.
Amalia: Ho usato soltanto questa (le porge la mano destra) Non ci credi, Berta?
Berta: Ci credo. So del potere di cui è dotata questa mano (le tocca la mano). Ma perché lo hai fatto? Domani si aprirà la porta temporale, milioni e milioni di persone sono già arrivate ad Alessandria, altre stanno ancora arrivando, oltre un miliardo di persone sono sparite nel nulla.
Amalia: Perché gli ultimi sono stati i primi. Così è il giusto ordine delle cose, non ti sembra?
Berta: Sì, però… perché distruggere il Vaticano? ‘E stata Oreste a chiedertelo? Mi sembra un gesto così atroce!
Amalia: L’idea è stata mia. Vedi, tu consideri atroce aver distrutto la Città del Vaticano, io trovo invece atroce tutto il suo operato, ciò che essa rappresenta. Per colpa della chiesa cattolica abbiamo vissuto per secoli nel buio, nell’ignoranza, senza istruzione. Per colpa della sua avidità di soldi e potere, fu bruciata la biblioteca di Alessandria! Quanto tempo per scoprire cose che erano già sapute secoli fa! Distruggendo il Vaticano, ho distrutto anche la sua credibilità e, più importante, forse messo un freno a certe nefandezze, sostenute, appunto, da questa chiesa. Mi piace pensare di avere lasciato almeno una possibilità di sopravvivenza a chi rimane, in questa era, eliminando uno dei mali maggiori.
Dino: Senza parlare dell’Inquisizione, dello sterminio dei popoli indigeni…
Amalia: Non ci basterebbe l’intera giornata per elencare tutti i danni fatti dalla Chiesa. Nella Nuova Era non ci sarà alcuna religione, eppure vi assicuro che l’Uomo sarà più vicino che mai a Dio. Vivi la tua fede in silenzio, senza parole, ma attivati a compiere il bene, ed ecco che il Vero Dio ti renderà libero.
Berta: E chi è il Vero Dio?
Amalia: Il Vero Dio è il padre del nostro Grande Demiurgo, e noi siamo il capriccio di quest’ultimo. Non domandarmi più niente a riguardo. Ognuno deve scoprire da solo la verità, che si trova dentro noi stessi, come una scintilla. Non dobbiamo trascorrere le nostre vite ad inseguire dottrine, ideologie, religioni. Tutto quello che ci serve sapere è già qui, quando veniamo al mondo (mette una mano sulla testa di Berta). È già tutto qui. Siamo un organismo perfetto, dotato di conoscenza e pezzi di ricambio. Non facciamoci guastare dalle cose che ci dividono e ci fanno esasperare. Così, e solo così, possiamo scoprire in cosa consiste veramente la libertà. Possiamo superare il Grande Demiurgo e, il giorno in cui lo avremo fatto, potremo espanderci per tutto l’Universo. Questa volta dobbiamo farcela.
Dino: Stai quindi dicendo che non è la prima volta che succede quel che sta per succedere adesso?
Amalia: Esatto. Capirai, quando entrerai nella Nuova Era. Tutta la Storia, finora, è stata una continua ripetizione, amore caro. Non importa quante persone entreranno domani, dalla porta che si spalancherà all’alba. Non importa. I miei soldati, sparsi per tutto il mondo, si sono sradicati dai campi dove giacevano, in attesa del loro momento. Sono migliaia e migliaia. Accompagnano velocemente chi vuol partire ma non ha i mezzi per farlo. Una volta che siamo entrati tutti, entreranno anche loro, tornando di nuovo sui campi, radicandosi bene nel ventre della terra. Sfameranno, con i loro frutti, le bocche degli illuminati della Nuova Era.
Berta: Dimmi che non sto sognando!
Amalia: Ora stai sognando, ma quando entrerai nella Nuova Era, tutta la tua mente si sveglierà. Ti voglio bene, Berta! Ora sei diventata mia sorella! (si abbracciano, e Dino abbraccia tutte e due)
presso il salone della S.O.M.S. in Corso Acqui 158, in Alessandria
Partecipazione consentita ai possessori di Green Pass Rafforzato
(nel rispetto della normativa vigente contro la diffusione del Covid-19)
“Riprendono le “Serate di fotografia” a cura di Daniele Robotti, in collaborazione con LiberaMente Laboratorio di idee.
“La storia della fotografia in 10 fotografi + 1” è il titolo del primo incontro della serie che ci accompagnerà nel 2022 alla scoperta degli autori che hanno fatto grande l’arte fotografica.
In questo primo appuntamento Daniele racconterà in modo discorsivo e molto informale chi sono questi 10+1 fotografi, come hanno cambiato il modo di costruire immagini, quale è stata la loro visione e come hanno trasferito in uno scatto un pensiero, un’idea che è riuscita a rivoluzionare da un periodo storico all’altro il modo di vedere e fare fotografie per intere generazioni di fotografi.
Un racconto arricchito dalla proiezione di una serie di fotografie, tra le più rappresentative e iconiche della produzione di ciascuno dei 10+1 fotografi introdotti in questa prima serata.
Le “Serate di fotografia” continuano in due successivi incontri per la serie “10+1 fotografi” dedicati alle “10+1 fotografe” e ai “10+1 fotografi italiani” che hanno fatto la storia della fotografia. In appuntamenti mensili, che proseguiranno nel corso dell’anno con diversi temi legati al mondo dell’immagine fotografica.
Appuntamento con “La storia della fotografia in 10 fotografi + 1” Giovedi 13 gennaio alle ore 21:00 presso il salone della S.O.M.S. in Corso Acqui 158, in Alessandria. La serata terminerà intorno all ore 22:00
La partecipazione è libera e aperta a tutta la cittadinanza, si richiede green-pass rafforzato.”
Fabrizio PRIANO Presidente dell’Associazione Culturale Libera Mente-Laboratorio di Idee commenta :
“Nuovo appuntamento del Progetto ideato da Daniele ROBOTTI “Storie di Fotografia”, serate attese e apprezzate da un pubblico attento e preparato, appassionato di fotografia e che Daniele ROBOTTI sa rendere interessanti con competenza e professionalità in modo informale e simpatico ”.
BIOGRAFIA
Daniele ROBOTTI è un fotografo professionista specializzato nelle immagini di natura, in particolare la documentazione del comportamento degli animali e il loro rapporto con l’uomo, con trent’anni di esperienza in campo fotografico: dalla fotografia di cronaca ai viaggi, dal reportage sociale alla fotografia naturalistica, in agenzia di cronaca e di natura. Ha partecipato alla realizzazione di opere editoriali per i seguenti Editori: DeAgostini, Calderini – Il Sole 24 Ore, Kosmos, Mondadori, Edagricole.
Nel 2016 ha fondato Dogs and More srl una realtà specializzata nella formazione professionale nei campi del comportamento animale e fotografico, al di fuori di queste produzioni trovano spazio altri progetti su argomenti, storie e soggetti legati alle aree del reportage sociale, del ritratto e della fotografia fine-art.
Inoltre ama sperimentare la fotografia astratta e concettuale, e condividere la sua visione fotografica con tutti, senza distinzioni di marca fotocamera, budget, ed esperienze!